ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Accoltellò la ex in strada: "È capace di intendere". L’uomo sarà processato

Ieri in tribunale l’incidente probatorio con la perizia psicologica sull’indagato. Il 41enne modenese aggredì la donna a Guastalla il 2 dicembre 2024. A salvarla fu un camionista di Verona di 22 anni, che documentò tutto.

L’aggressione in un filmato

L’aggressione in un filmato

È stato ritenuto capace di intendere e volere al momento del fatto. E quindi è imputabile. È la conclusione a cui è giunta la psichiatra Beatrice Gerocarni, incaricata dal giudice delle indagini preliminari Andrea Rat di fare una perizia sul 41enne modenese che aveva accoltellato l’ex fidanzata per strada il 2 dicembre 2024 a Guastalla. Il medico ha illustrato ieri la perizia, rispondendo alle domande delle parti, nell’ambito dell’incidente probatorio che era stato richiesto dalla difesa del 41enne, per il quale la Procura ha formulato l’ipotesi di tentato omicidio e che è sottoposto alla custodia cautelare in carcere. Ieri l’indagato era presente in aula. Anche le parti avevano nominato consulenti tecnici: la Procura, rappresentata ieri in aula dal pm Maria Rita Pantani, aveva incaricato lo psichiatra Angelo Fioritti; la difesa, affidata agli avvocati Guido Sola e Giorgia Menani, si è affidata al professore universitario di Neuropsicologia forense Giuseppe Sartori e al neuroscienziato Pietro Pietrini. La 45enne parte offesa è tutelata dall’avvocato Nicola Tria, ieri sostituito in aula dall’avvocato Cecilia Soliani (non hanno nominato consulenti): la sua famiglia abita a San Matteo delle Chiaviche, frazione di Viadana (Mantova). Dopo la chiusura dell’incidente probatorio, avvenuta ieri, gli atti sono stati restituiti al pm che dovrà prima chiudere le indagini preliminari e poi avrà facoltà di chiedere il rinvio a giudizio. "Il perito ha illustrato il proprio elaborato e ha rassegnato le conclusioni – ha dichiarato a fine udienza l’avvocato Sola – che sono risultate condivise sia dal consulente della procura sia da quelli della difesa".

Stando alle investigazioni dei carabinieri il 41enne non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione. Quel giorno aveva incontrato la donna a Guastalla col pretesto di fare acquisti. Poi l’aveva aggredita dentro la sua auto, colpendola con un coltello da cucina alla gola. Lei era uscita dalla macchina, ma lui l’aveva raggiunta continuando a infierire. Un testimone, il 22enne camionista di Verona Alen Halilovic, nato in Italia da famiglia bosniaca, non aveva esitato a intervenire per bloccare il 41enne e aveva documentato alcuni momenti dell’aggressione. Il suo gesto di coraggio aveva colpito l’Italia intera e gli aveva procurato una richiesta di attribuirgli un’onorificenza da parte della presidenza della Repubblica. Dopo l’accoltellamento il 41enne si era allontanato a tutto gas: qualche ora dopo era stato intercettato a Maranello, dov’è iniziato un inseguimento verso Pavullo, per poi essere fermato a Torre Maina. Durante l’udienza di convalida del fermo a Modena, l’aggressore aveva consegnato al giudice uno scritto in cui descriveva il profondo malessere psicologico che lo avrebbe afflitto e anche la sua incapacità di spiegarsi da solo come fosse arrivato a un gesto tanto violento.

Alessandra Codeluppi