Reggio Emilia, l'inquilino abusivo: "Ho dato una caparra. Si spacciavano per Acer"

Parla una delle famiglie che ha firmato il falso contratto d’affitto in via Monte San Michele

Reggio Emilia, 27 novembre 2022 - "Abbiamo pagato due o tremila euro di caparra, pareva tutto a posto e invece ora ci troviamo in questa situazione". Parla uno dei cittadini vittima del falso proprietario che ha ’distribuito’ quattro alloggi Acer in via Monte San Michele. Un alloggio semplice, appena ristrutturato, finito al centro - insieme ad altre tre abitazioni - di una truffa e di un’indagine della Procura.

L’ingresso di una delle quattro abitazioni affittate illegalmente da un truffatore
L’ingresso di una delle quattro abitazioni affittate illegalmente da un truffatore

Come avete trovato questo appartamento?

"Stavamo cercando casa e mio padre conosceva questa persona che si è spacciata per un dipendente dell’Acer".

Che cosa vi ha detto?

"Che aveva una casa libera, ce l’ha fatta vedere e gli abbiamo dato una caparra".

Come avete scoperto che era una truffa?

"Due o tre giorni dopo siamo arrivati e la nostra serratura era stata rotta e c’era un’altra persona".

Nell’alloggio?

"Sì, un’altra famiglia che aveva pagato anche lui una caparra di due o tremila euro. Abbiamo parlato con questo signore ed è stato lui a chiamare la polizia".

Poi siete rimasti voi nell’abitazione?

"Ci siamo messi d’accordo e lui se ne è andato".

Intanto Acer e Comune hanno scoperto che gli alloggi che dovevano assegnare secondo le loro graduatorie erano stati occupati in modo abusivo.

"Esatto, sono venute le persone dell’Acer, hanno scritto cos’era successo ed è ricominciato tutto da capo".

Quello a cui avevate pagato la caparra?

"E’ sparito, l’abbiamo cercato invano per mesi".

Un italiano?

"Sì, ci aveva detto che lavorava sotto l’Acer".

L’edificio è dell’Acer, aveva le chiavi dell’abitazione appena ristrutturata, poteva sembrare credibile.

"Pensare che aveva dato un documento, la fotografia della carta d’identità dove portava gli occhiali. Non ci abbiamo pensato subito, ma quando mai si mettono gli occhiali sulle foto dei documenti...".

Voi adesso siete in una situazione di incertezza.

"Acer finora ci ha permesso di rimanere, con tutto quello che è successo abbiamo potuto restare qui".

Pensate che sia possibile individuare l’uomo che ha fatto la truffa?

"Noi abbiamo detto tutto alla Polizia, con le indagini potrebbero aver scoperto chi è".

Siete una famiglia con bambini minorenni?

"Sì, oltre ai genitori ci sono i miei due fratelli. Non sono piccolini, ma non sono ancora maggiorenni".