Addio a Michele Taricco, maestro della pittura iperrealista europea

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Era uno dei maggiori esponenti della pittura iperrealista europea, Michele Taricco, scomparso lo scorso 17 ottobre a 94 anni (quasi 95, essendo nato a Trieste il 10 novembre 1927), ma come spesso accade era più noto e apprezzato all’estero che in patria. Vissuto in giovane età e durante tutta la Seconda guerra mondiale nella città di Rimini, negli anni ’50 si era trasferito a Reggio Emilia, dove ha vissuto per il resto della sua vita con la moglie e le sue due figlie. Dopo aver iniziato la sua espressione artistica attraverso la pittura realista, si è evoluto prima verso il Surrealismo, poi verso l’Iperrealismo. Ha esposto le sue opere con mostre personali nelle maggiori gallerie d’Europa e alcuni dei sui dipinti si trovano nelle collezioni private di diverse città italiane ed europee come Ginevra, Parigi e Bruxelles, oltre che a New York, Adelaide e Tel Aviv. Numerose le testimonianze critiche, fra cui quella rilasciata in occasione di una personale dell’artista alla galleria Gagliardi di San Gimignano. La svolta professionale per Taricco avvenne nel 1972, quando fu invitato ad allestire proprie mostre in Europa e Stati Uniti e le sue opere cominciarono ad essere esposte in importantissimi concorsi internazionali e da parte di associazioni come la Cultural Foundation di Abu Dhabi. Nelle pitture di Taricco gli oggetti emergono palpitanti di vita.

Lara Maria Ferrari