ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Aemilia bis, appello da rifare. Annullate quattro condanne

La decisione della Cassazione sul ricorso degli imputati di un filone del processo. Al centro delle contestazioni la fittizia intestazione di beni da parte di un odierno pentito .

Uno dei giorni del processo di primo grado di Aemilia, al tribunale di Reggio

Uno dei giorni del processo di primo grado di Aemilia, al tribunale di Reggio

Assolti in primo grado a Reggio Emilia, condannati in appello con pene fino a quattro anni, ieri sera la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio ad un nuovo giudizio di secondo grado la sentenza per quattro imputati coinvolti in ‘Aemilia bis’, un filone dei processi contro la cosca di ‘Ndrangheta in Emilia-Romagna, legata ai Grande Aracri di Cutro.

Si tratta di una costola del processo principale (le prime misure cautelari scattarono nel 2015), con al centro in questo caso accuse sulla fittizia intestazione di beni da parte dell’imprenditore, poi divenuto collaboratore di giustizia, Giuseppe Giglio, nei confronti dei genitori e del fratello Antonio, con l’aiuto del commercialista Donato Agostino Clausi, già condannato quale partecipe dell’associazione mafiosa.

In Appello la pena più pesante, 4 anni, era stata comminata per il 74enne Mario Mazzotti, residente a Reggio, ritenuto un prestanome di fiducia. Poi 3 anni e 10 mesi per il 51enne Donato Agostino Clausi, già condannato in via definitiva in ‘Aemilia’ come contabile della cosca Grande Aracri e in passato commercialista di fiducia di Giuseppe Giglio. Poi 3 anni e 2 mesi per un imputato oggi deceduto e per Antonio Giglio, fratello del pentito; per la madre 75enne Gaetana Crugliano 2 anni e 9 mesi. Per tutti, tranne Crugliano, era stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

E nelle scorse ore la seconda sezione della Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza del 2023 della Corte di Appello di Bologna sia in relazione all’aggravante dell’agevolazione mafiosa sia, per le posizioni Antonio Giglio e Clausi, in ordine al mancato riconoscimento della continuazione con i reati contestati nel procedimento Aemilia.

Clausi, Antonio Giglio e Gaetana Crugliano sono difesi dall’avvocato Fausto Bruzzese, che esprime grande soddisfazione per la decisione della Corte. Mario Mazzotti dall’avvocato Franco Beretti.

"La seconda sezione della Cassazione sull’aggravante mafiosa e sul diniego dell’applicazione della continuazione ha annullato la sentenza – commenta Bruzzese –. Quindi ci sarà un nuovo processo in appello. Siamo soddisfatti perché in primo grado era stata accolta la bontà la bontà delle tesi difensive, prima del ribaltamento in Appello".