Processo Aemilia, sotto protezione il giudice Francesco Caruso

Il presidente del tribunale di Bologna ha fatto parte del collegio che ha pronunciato la sentenza del maxi processo di 'ndrangheta

I tre giudici nell’aula bunker di Aemilia, al centro Francesco Caruso

I tre giudici nell’aula bunker di Aemilia, al centro Francesco Caruso

Reggio Emilia, 27 novembre 2018 –  I loro angeli custodi sono le forze dell’ordine, che li proteggeranno sul lavoro e nella vita privata. In questi giorni si stanno e rafforzando le misure di tutela per i tre giudici che hanno emesso a Reggio Emilia la sentenza del processo ‘Aemilia’, il più grande del Nord per ‘ndrangheta, con 148 imputati di cui 125 condannati. Per Francesco Caruso , presidente della corte di ‘Aemilia’ e del tribunale di Bologna, la prefettura felsinea, coinvolgendo anche quella di Modena – provincia dove Caruso risiede – ha deciso da pochi giorni di intensificare la protezione. 

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Un altro membro del collegio, Cristina Beretti, che guida il palazzo di giustizia reggiano, è già sottoposta a misure di tutela: per lei, che dispose un sequestro di beni da 24 milioni al commerciante reggiano Aldo Ruffini, e per i pm Valentina Salvi e Giulia Stignani, che seguirono l’indagine, scattò la vigilanza attiva. Poi la protezione per Beretti, dal luglio 2017, fu intensificata. 

Oggi si riunirà a Reggio il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Maria Forte: sul tavolo ci sarebbe una misura di tutela anche per il giudice 40enne Andrea Rat, che si è molto soffermato sugli aspetti patrimoniali di ‘Aemilia’. Un protezione è attiva anche per Marco Mescolini, procuratore capo di Reggio e fino a poco tempo fa pm del processo di ‘ndrangheta insieme a Beatrice Mescolini.

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Dopo la sentenza, pronunciata il 31 ottobre, si sono susseguiti alcuni episodi, come le invettive espresse all’indirizzo della Corte già dopo il verdetto da alcuni condannati e da loro parenti. Poi il sequestro dei dipendenti delle Poste di Pieve, il 5 novembre, da parte di un condannato, Francesco Amato: una protesta contro la sentenza che vide anche i suoi familiari insultare i giudici (VIDEO).

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E l’avvocato Rosario Di Legami, amministratore del patrimonio sequestrato in ‘Aemilia’ - valore 500 milioni - ha ricevuto una busta con escrementi e l’indirizzo della via dove abitava Totò Riina. Il questore ha inoltre disposto il rafforzamento della sicurezza attorno al tribunale reggiano. In aula i pentiti hanno detto più volte che la cosca è ancora viva e sta cercando di riorganizzarsi.