Aemilia, Pagliani prosciolto dalla Cassazione "Le accuse erano ridicole, è stata una vergogna"

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"Dopo sette anni e mezzo di patimenti, è finito come doveva finire un procedimento che si sarebbe dovuto chiudere nel giro di un mese, dopo il ricorso al Riesame". Parla di "calvario giudiziario" Giuseppe Pagliani, avvocato di Arceto, ex consigliere di Forza Italia: ieri è stato definitivamente assolto dall’accusa di concorso esterno alla mafia nel processo di ‘ndrangheta ‘Aemilia’. La Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale in Appello contro la sentenza di secondo grado che lo aveva assolto. Quindi è finita con il definitivo proscioglimento la sua lunga battaglia giudiziaria: fu arrestato all’alba del 28 gennaio 2015 e trascorse tre settimane in carcere prima che il Riesame lo liberasse. In primo grado, con rito abbreviato, fu assolto. La Procura impugnò e l’Appello lo condannò a 4 anni. La difesa fece ricorso e la Cassazione dispose un nuovo processo, concluso con l’assoluzione di nuovo impugnata dalla Procura generale d’Appello. Ieri lo stesso Procuratore generale di Cassazione ha chiesto inammissibilità del ricorso. "Era già chiaro dopo il Riesame la mancanza della gravità indiziaria - commenta l’avvocato difensore Alessandro Sivelli -. Si doveva chiudere tutto sette anni fa". Pagliani parla di persecuzione politica: "Questo processo è stato una vergogna assoluta. Se fossi stato di sinistra, mai avrei patito un’accusa così ridicola. L’ultima impugnazione, poi, è stata un accanimento".

Alessandra Codeluppi