Caso affidi, "Bimba tolta senza l’ok del giudice"

Davanti al tribunale dei minori la coppia che non vede la figlia da 5 anni. Più vicina la commissione

La seduta, ieri, della commissione d’inchiesta regionale

La seduta, ieri, della commissione d’inchiesta regionale

Bibbiano (Reggio Emilia), 24 ottobre 2019 - «Dal 2011 in poi non vi fu alcun provvedimento del tribunale dei minori che autorizzava a spostare la bambina dagli zii, a cui era stata affidata. Intendiamo integrare la querela verso Federica Anghinolfi e Cinzia Magnarelli (indagate nell’inchiesta ‘Angeli e demoni', ndr)». È quanto dichiara l’avvocato Francesco Miraglia, al termine dell’udienza di ieri davanti al giudice minorile Anna Maria Filocamo sulla richiesta di una coppia di riavere la figlia che non vede da cinque anni.

Come raccontato dal Carlino, il tribunale dei minori decise nel novembre 2007 l’affidamento della piccola in via provvisoria agli zii paterni e lo confermò nel 2009. I genitori fecero ricorso, ma nel giugno 2011 la loro domanda fu bocciata. Nelle successive relazioni di Magnarelli e di un’altra psicologa erano stati segnalati aspetti positivi sulla possibilità di un rientro della bambina in famiglia. La piccola ritornò per un periodo con i genitori, ma poi le operatrici cambiarono idea a fronte di un presunto abuso sessuale che la bambina avrebbe detto loro di aver subito dal padre. L’uomo fu prosciolto dal giudice, ma la bambina fu allontanata anche dagli zii. «Pare che ora sia affidata a un’altra coppia, d’iniziativa del servizi sociali e senza un provvedimento del tribunale. Per noi - afferma Miraglia - è un illecito».  

Nella commissione d’inchiesta della Regione sulla tutela dei minori ha preso la parola ieri una madre la cui vicenda è stata raccontata dal Carlino: il 20 maggio aveva ricevuto un decreto provvisorio di sospensione della responsabilità genitoriale per lei e l’ex marito. I servizi sociali erano stati nominati tutori e i figli affidati ad altre famiglie. Poi, alla luce dell’inchiesta, il giudice minorile aveva deciso di rivedere il suo caso.

«Il giudice è lo stesso che le tolse la genitorialità: un’anomalia. Così come il fatto che i servizi sociali che la stanno seguendo non possano darle supporto per questioni territoriali», dichiara Raffaella Sensoli (M5s) e vicepresidente della commissione.  

Intanto ieri dalla Camera è arrivato il via libera per il percorso veloce per la commissione d’inchiesta sulle case famiglia: lo rendono noto i deputati della Lega delle commissioni Giustizia e Politiche sociali.