Bibbiano, il ministro della Famiglia Locatelli incontra i genitori coinvolti

La visita a Reggio: "Sottovalutazione politica sulle segnalazioni. Ci sono cose che non quadrano"

Il ministro Locatelli assieme ad alcuni genitori coinvolti (Foto Artioli)

Il ministro Locatelli assieme ad alcuni genitori coinvolti (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 6 agosto 2019 - «Penso ci sia stata una sottovalutazione delle segnalazioni da parte della politica e quindi del Pd nel caso di Bibbiano, sui meccanismi distorti che devono essere monitorati». Lo ha detto il ministro della famiglia, Alessandra Locatelli, in visita oggi pomeriggio in prefettura a Reggio per "Angeli e Demoni", lo scandalo dei presunti illeciti sugli affidi dei minori scoppiato in val d’Enza. «Qualcosa di scorretto probabilmente c’è stato, ma lo diranno le indagini – ha continuato il ministro - Lasciamo lavorare la magistratura, io non sto indagando, ma ho fatto comunque un ciclo di audizioni con soggetti coinvolti perché volevo capire di più. E credo che alcune cose non quadrino. Alcune denunce andavano analizzate e prese maggiormente in considerazione». 

La leghista ha incontrato e abbracciato anche una delegazione di genitori coinvolti nella vicenda. «Ho avuto l’occasione di parlare con loro e li ho ascoltati attentamente. Sono onorato di aver sentito un pezzetto intimo e doloroso della loro vita. Ho preso i loro nomi e i loro numeri. Qualcuno di loro mi ha consegnato della documentazione relativa alle loro storie. Così come quotidianamente al ministero arrivano mail. Prenderemo contatto con loro e cercheremo di dare risposte. In questa direzione va il protocollo d’intesa firmato col ministero degli interni, occorre analizzare tutti i casi e attiveremo un tavolo con forze dell’ordine e dipartimento famiglia che se ne occuperanno concretamente».

Infine il ministro ha invocato maggior attenzione da parte dei tribunali per i minori: «Anche nei passaggi che riguardano procure e tribunali si possono migliorare alcuni aspetti. Spesso si muovono sulla base delle relazioni degli assistenti sociali. Ma i tribunali devono essere vincolati a maggiori controlli rispetto a queste perché altrimenti si rischia che ciò che dice una persona col proprio occhio non sempre sia corrisposto. Ma se non verifichiamo non lo sapremo mai».