
Da sinistra: Marisa Pucci, Valeria Bigi,. Carlo Giovanardi e Fabio Filippi
"Per impedire che il caso Bibbiano cada nel dimenticatoio e fermare alcuni segnali gravi nella gestione degli affidi, riteniamo necessario riportarlo all‘attenzione dell‘opinione pubblica". Così ieri Fabio Filippi di Forza Italia, in qualità di coordinatore di una conferenza a cui hanno partecipato Marisa Pucci, insegnante di Rignano Flaminio assolta con formula piena insieme ad altri quattro imputati dall‘accusa di abusi sui bambini, nel 2012, Valeria Bigi, che nel 2019 a Bibbiano era riuscita a evitare l‘affido di sua figlia, ora 19enne, dopo mesi di lotta, e l‘ex ministro Carlo Giovanardi. Il nodo sta proprio negli affidi, se siano da considerarsi, cioè, "Risorsa o problema?", si chiedono i relatori.
Ripercorriamo dalla voce dell‘ex maestra Pucci le fasi salienti del processo alle maestre dell‘Olga Rovere di Rignano Flaminio, caso che ha fatto epoca e risoltosi con strascichi psicologici di grande sofferenza per tutti i coinvolti, a cui si aggiunge la testimonianza della Bigi: "Sono molto tesa, è la prima volta che ne parlo in pubblico. Credo che dalla vicenda Bibbiano si sia generata la politica del gender".
Filippi introduce qualche dato: "In Italia nel 2023 abbiamo 15.006 bambini dati in affido e 18.304 bimbi prelevati e messi in comunità. Non ci hanno consegnato i dati dell‘Emilia-Romagna, siamo fermi al 2017. Le stime ci dicono comunque del prelevamento di un bambino al giorno, nelle città di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara, dei quali 66 per decreto dell‘autorità giudiziaria e 289 avvenuti da parte dei servizi sociali". Il politico rivolge un appello ai sindaci, firmatari dei provvedimenti d‘urgenza, affinché "leggano prima il tipo di provvedimento e interpellino i genitori", e insieme chiede l‘abolizione degli stessi, poiché "Su 355 misure, 355 sono d‘urgenza. Quali urgenze impongono che si sottragga un bimbo a una mamma e a un papà ? Noi denunciamo questo stato di cose".
Chiaro, aggiunge Filippi, il bisogno in certi casi di avvalersi dell‘istituto degli affidi, ma "senza ricorrere a uno sradicamento. Il sequestro di un minore non è ammissibile e ha conseguenze disastrose sui bambini". Filippi inoltre denuncia disposizioni prese sulla base di relazioni fornite da assistenti sociali ai giudici, senza ascoltare i genitori: "Dietro i numeri ci sono vite umane. Eliminiamo il provvedimento d‘urgenza. Poi c‘è la questione economica. La presa in carico di un bambino, sottratto alla famiglia d‘origine, può arrivare a costare alla collettività 300mila euro". Non ultima, stando al forzista, anche la questione ideologica, per cui "si cerca di disgregare l‘istituzione famigliare attraverso le teorie del gender". Giovanardi infine paventa il pericolo di "teorizzare il pensiero di Claudio Foti", all‘epoca supervisore di educatori e psicologi, di cui è in preparazione il libro autobiografico ‘Sopravvissuto, La mia esperienza a Bibbiano‘.
Lara Maria Ferrari