Affitti a Reggio Emilia: stanze singole a 400 euro ed è difficile trovarle

Affitti per gli studenti, i prezzi a Reggio sono saliti allineandosi con Modena Primo incontro tra Comune, studenti, padroni di casa e sindacati degli inquilini

Reggio Emilia, 28 novembre 2022 - Stanze singole a non meno di 400 euro al mese… e il problema, a monte, è trovarle. Il mercato degli affitti in relazione alle esigenze degli studenti universitari stenta a trovare un equilibrio, che possa sostenere la crescita degli iscritti Unimore nella nostra città. Il primo incontro avvenuto a fine ottobre tra Comune, in particolare l’assessore Lanfranco De Franco, Giovanni Viglione (Unione degli Universitari), associazioni dei proprietari di immobili e sindacati degli inquilini, è un primo passo.

Giovanni Viglione (Unione degli Universitari)
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Un confronto "molto soddisfacente – è il commento di Viglione –, come Udu reggiano siamo stati una delle prime realtà a interagire in modo diretto con l’Amministrazione, è una novità positiva e sintomo di un buon lavoro che, però, è appena iniziato". Non c’è nemmeno troppo tempo da perdere, considerata l’estensione della dimensione universitaria reggiana; con il quarto polo in costruzione, quello al Tecnopolo, che si unirà all’ex Seminario, il San Lazzaro e via Allegri, è chiaro che più studenti l’università può accogliere, più diventa urgente offrire loro anche un modo per rimanere a vivere in città.

"Se il problema non viene tamponato, questa espansione diventa controproducente per la città stessa – sottolinea Viglione –. I prezzi ormai si sono alzati al livello di Modena nonostante Reggio, come città universitaria, abbia una storia più giovane. Prima della pandemia una singola costava, in media, 300 euro al mese. Ora invece si rimane tra i 400 e i 500 euro".

Ci sono anche altre inversioni di tendenza: "Tempo fa molti studenti prendevano casa a Reggio per poi spostarsi – riferisce Viglione –, mentre quest’anno, per la prima volta, abbiamo dei ragazzi che fanno il contrario. Oltre al fatto che magari in altre città, comunque vicine, c’è più attrattività per la vita extra-universitaria".

Quello di fine ottobre, comunque sia, "è un tavolo che va certamente allargato – precisa De Franco –. Il problema è noto da entrambe le parti e in questo primo confronto abbiamo cercato di capire come strutturare dei canali di informazione efficienti per permettere agli studenti di trovare un alloggio. Canali ufficiali e non ‘informali’, che poi rischiano di portare a contratti in nero".

Il tema si è aperto in modo evidente a metà ottobre, quando un’indagine della Guardia di Finanza aveva svelato la presenza a Reggio di circa 300 casi sospetti di affitti in nero. La notizia, già non edificante di per sé, si porta dietro un senso di inadeguatezza che la città ancora deve sostenere, se si parla di evoluzione come meta universitaria, specialmente a confronto con altre realtà vicine (non per forza Bologna, ma anche la stessa Modena o Parma).

Pensare a come rendere cristallini i rapporti tra chi cerca e chi offre un appartamento, però, non risolve alla radice un altro problema: "Pur creando tutte le apposite bacheche – continua l’assessore –, se non ci sono alloggi disponibili, concretamente, la questione rimane aperta". Si parla di proprietà private, che a quanto si ricava dalla redazione del piano urbanistico generale, ammontano a circa 3mila: tanti sono gli alloggi, al momento, vuoti e non affittati.

L’Agenzia per l’affitto del Comune arranca di fronte a una disponibilità che, fino a prova contraria, deve essere spontanea. "Oltre agli strumenti già esistenti per il reperimento degli alloggi, ne arriveranno altri – spiega De Franco –. Oggi c’è il fondo per la morosità incolpevole, così come gli sgravi fiscali dell’Imu per chi affitta a canone concordato e, d’altra parte, l’Imu è più alta se si tiene l’appartamento vuoto e sfitto. Le agevolazioni insomma esistono e si possono implementare, ma serve anche la fiducia dei proprietari".