Il tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare disposta dal gip Luca Ramponi per tre agenti della polizia penitenziaria indagati per tortura per le presunte condotte verso un uomo allora detenuto nel carcere della Pulce. In tutto sono 14 gli uomini finiti sott’inchiesta a vario titolo. Secondo il pm Maria Rita Pantani, il 40enne tunisino, a seguito delle sue reazioni verbali dopo essere stato sanzionato con l’isolamento, sarebbe stato incappucciato, preso a calci e pugni e denudato dagli agenti. Per i fatti datati 7 aprile, il 40enne aveva presentato un esposto attraverso l’avvocato Luca Sebastiani. I difensori Liborio Cataliotti (ne assiste due) e Carmen Pisanello (tutela il terzo) avevano chiesto al Riesame la revoca delle misure: sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio per un anno e obbligo di firma quotidiano. A detta degli avvocati, la fattispecie di tortura non è integrata perché, a loro dire, manca prova delle sofferenze fisiche e psichiche, e al massimo si poteva contestare l’abuso dei mezzi di correzione. Ora la difesa potrà ricorrere in Cassazione.
al.cod.