Aggredito dal branco, finisce all’ospedale

Vicino al sottopasso dei Petali, un ragazzino di Cavriago incappa nella baby gang: trascinato giù dal predellino del treno e poi picchiato

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di Francesca Chilloni

Trascinato giù dal treno a forza, circondato dal branco e picchiato a sangue sulla banchina della fermata dei Petali, davanti alla fidanzatina terrorizzata.

Uno studente cavriaghese sabato pomeriggio è finito in ospedale con una commozione celebrale, la vista annebbiata, sanguinante e confuso dopo essere stato vittima di un pestaggio tanto violento quanto sadico. Non è noto chi siano gli autori; è certo invece che in zona, in passato, era stata la gang ’Casa Basa’ a rendersi protagonista di episodi di violenza.

Il ragazzo ferito, accompagnato dai genitori, domenica mattina si è recato al Comando provinciale dei carabinieri e, con il referto del Pronto soccorso, ha sporto denuncia.

Nel primo pomeriggio di sabato il ragazzo, con la fidanzata e un gruppo di altri adolescenti di 15-17 anni di Cavriago si era recato al centro commerciale I Petali per festeggiare un compleanno: hanno preso il treno dal paese fino alla Stazione centrale di Reggio, e lì hanno cambiato, salendo sulla navetta per Guastalla.

Verso le 18,30, terminato il party, la compagnia è uscita per fare il percorso inverso. Alla fermata che si trova vicino al sottopasso pedonale stazionava una decina di loro coetanei che scrutava i passanti con atteggiamento irritante e torvo. Quando è arrivato il treno, al passaggio dei cavriaghesi, hanno preso di mira a parole i ragazzo e la sua morosina, lanciandogli contro una palla di carta. Hanno ridacchiato in modo provocatorio e aspettato una reazione.

Lo studente invece ha abbozzato, ma la banda si è fatta più incalzante. Salendo sul vagone, senza nemmeno osservarli, la vittima ha detto a bassa voce all’amica del cuore: "Lascia perdere, non hanno niente da fare". È bastata questa frase per fare scattare il pestaggio a cui la gang puntava: il ragazzo è stato agguantato di spalle e trascinato giù dal predellino, preso a pugni in testa e al volto, poi una volta caduto a terra riempito di calci. Solo per puro caso non è caduto sotto il treno sui binari. La fidanzatina è scesa al volo, mentre gli altri amici sono rimasti sul treno - che nel frattempo stava ripartendo - senza poter intervenire in aiuto della vittima.

La gang si è poi allontanata ridendo e ululando nella folla del sabato, mentre un testimone chiamava il 118. Sul posto è arrivata un’ambulanza, che ha medicato il giovane e poi lo ha condotto al Pronto soccorso del Santa Maria Nuova per ulteriori accertamenti. Qui gli è stato refertato un trauma cranico commotivo, varie ecchimosi tra cui una particolarmente preoccupante ad un occhio. I genitori lo hanno riportato a casa spaventato e dolorante in tutto il corpo verso mezzanotte. Il giorno seguente la famiglia ha sporto denuncia.

Si spera ora che gli aggressori possano essere identificati, finalmente messi in condizione di non nuocere ed avviati in un percorso di recupero sociale. Come negli anni ’80 accadeva con i "puffi", le famiglie reggiane sono spaventate a lasciare soli i figli, e chiedono interventi incisivi al Comune di Reggio e alle forze dell’ordine prima che possa accadere il peggio.