DANIELE PETRONE
Cronaca

Aggredito un addetto alle pulizie. L’impresa rinuncia all’appalto: "Non rischio i miei dipendenti"

La titolare della ditta: "Quattro sbandati hanno accerchiato un lavoratore nell’androne del condominio. Non si poteva andare avanti così, ho preferito rescindere il contratto. In piazzale Marconi è sempre peggio". .

Aggredito un addetto alle pulizie. L’impresa rinuncia all’appalto: "Non rischio i miei dipendenti"
Aggredito un addetto alle pulizie. L’impresa rinuncia all’appalto: "Non rischio i miei dipendenti"

"Costretti a rinunciare a lavorare perchè un nostro addetto è stato aggredito da uno sbandato della zona stazione. Abbiamo detto basta, abbiamo paura. E non posso rischiare l’incolumità dei miei dipendenti". La denuncia arriva da Isabella Cracolici, titolare della Nuova.Sf srl, impresa di pulizie reggiana con una quindicina di lavoratori, che ha comunicato la disdetta immediata allo studio di amministratori Reverberi e Galeotti per il servizio di pulizie che offrivano da oltre vent’anni, almeno una volta a settimana, nel condominio denominato ’Piazzale Marconi’, il palazzo di fronte all’ufficio postale del quartiere stazione. "Giovedì scorso in tarda mattinata – racconta la titolare – un mio giovane dipendente che stava pulendo, è stato aggredito. Nel palazzo c’è una sorta di androne semi-aperto dove si trovano i garage e i lavandini. Un luogo dove prendiamo l’acqua per lavare poi le scale e fare tutti i servizi. Ma spesso qui si trovano senzatetto che dormono a terra, tossicodipendenti, sbandati di ogni tipo che sporcano, fanno i loro bisogni a terra. Così i miei addetti si ritrovano a dover pulire di continuo". E anche sei giorni fa, l’addetto alle pulizie è stato rimproverato da un clochard. "Gli ha detto di andarsene, che lo stava disturbando - continua la titolare – Ma il mio dipendente gli ha risposto che stava lavorando. Da qui è nato il battibecco. L’uomo ha cominciato ad aggredirlo verbalmente, per fortuna non fisicamente. Il mio dipendente, impaurito, ha chiamato la polizia. Ma lui ha cominciato ad arrabbiarsi e ha chiamato altri suoi amici. L’addetto alle pulizie è stato accerchiato, ma è riuscito a scappare prendendo un autobus".

La ditta a quel punto ha segnalato il grave episodio agli amministratori di condominio. "Hanno chiuso l’acqua di quei lavandini per evitare che gli sbandati possano stanziarsi lì – spiega la titolare – E hanno chiesto a noi di portarci l’acqua... Ma per noi diventa impossibile, ci sono diversi piani in quel palazzo. Ci servirebbe una cisterna per lavare tutte le scale... È infattibile. Così abbiamo preferito dare la disdetta". Isabella conclude amaramente: "Dover rinunciare ad un lavoro per mancanza di sicurezza, quando al giorno d’oggi le aziende fanno fatica ad andare avanti, è davvero assurdo. Ma questa è la situazione. Sono vent’anni che lavoriamo nella zona, per quanto ci riguarda le condizioni di sicurezza sono peggiorate".