
Un’ala piccola e due pivot per completare il roster. Il club biancorosso in attesa della risposta di Caruso
Mosaico Una Hotels. Tra conferme e novità la nuova Pallacanestro Reggiana inizia a prendere forma. Il recente rinnovo di Barford che ha fatto seguito a quelli di Smith, Vitali e Uglietti e agli arrivi di Caupain, Severini e Williams ha ulteriormente rafforzato le certezze a disposizione di coach Priftis che adesso, quando siamo ai primi di luglio, può già contare su un nucleo ben definito.
Cosa manca, dunque, all’appello? A rigor di logica, un’ala piccola e due pivot. Queste ultime tre caselle saranno occupate da un italiano e da due stranieri che andranno a completare il 6 + 6 scelto dal club come formula per competere in Serie A.
L’opzione che sembra più logica, nonché a nostro avviso più efficace, sarebbe quella di avere un’ala-pivot italiana (come potrebbe essere Guglielmo Caruso, nella foto) da affiancare ad un lungo ‘titolare’ straniero che sia un super atleta e che possa garantire difesa, rimbalzi e stoppate (uno alla Faried, per intenderci…) andando poi a ‘chiudere’ il roster con un’ala piccola (sempre straniera) che abbia atletismo e tiro da fuori.
Tra domani e martedì Caruso e il suo entourage dovrebbero sciogliere le proprie riserve, con l’ala-pivot che potrebbe uscire dall’ultimo anno di contratto con Milano per abbracciare un progetto che gli possa permettere di giocare con continuità anche per non perdere la nazionale.
La ‘risposta’ di Caruso (che avrebbe anche un paio di opzioni all’estero) dovrebbe ‘chiarire’ un po’ le idee anche alla Pallacanestro Reggiana che gli ha fatto un’importante offerta pluriennale, ma che – se non dovesse essere accettata – potrebbe cambiare strategia.
In quel caso si dovrebbe trovare un ‘cinque’ di altissimo livello (anche più completo e ‘attaccante’ di Faried) a cui affiancare un italiano che possa tenere il campo per qualche minuto, andando magari al ‘risparmio’ sull’ala piccola straniera.
Ipotesi di lavoro, ‘incastri’ che dovranno essere attentamente studiati e valutati. Secondo ‘La Prealpina’ potrebbe tornare d’attualità anche Cheatham che – sedotto e abbandonato da Virtus e Milano – avrebbe abbassato le pretese economiche.
Questo anche perché il passaporto italiano (ovvero il fattore che lo rendeva appetibile anche per le ‘big’) sarebbe tutt’altro che dietro l’angolo (serve la convocazione del ct Pozzecco in una partita ufficiale).
Riprendendo il ‘Morbidone’, il gm sarebbe però costretto a rivedere tutti i piani. Ne varrebbe la pena? A nostro avviso assolutamente no anche perché il reparto ‘lunghi’ sarebbe verosimilmente intasato di ali grandi (Severini, Williams e appunto Cheatham), ma avrebbe poi un solo pivot ‘vero’ in grado di dare presenza in area.
Nel frattempo è ufficiale il passaggio di Chillo a Treviso, mentre Brescia ha affidato la panchina all’esordiente Cotelli; Menetti dovrebbe quindi seguire Trinchieri nella prossima avventura a Dubai che farà l’Eurolega.