"Alfredo Bombardini, ardito e generoso pilota" Uscito indenne da tante missioni belliche

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Una foto ingiallita dal tempo spicca in un vecchio articolo, risale al periodo bellico. Un giovane sembra osservarci dalle raccolte storiche del Carlino: indossa un giubbotto di pelle, sul capo ha calotta e occhialoni. È l’abbigliamento di un aviatore. Questa è la storia di Alfredo Bombardini, reggiano classe 1922, che ha vissuto in quella linea dell’orizzonte dove l’azzurro del cielo pare fondersi con il blu del Mediterraneo. E dove le nuvole sono tagliate dall’acciaio.

"Alfredo Bombardini è partito per l’Africa settentrionale nel settembre del 1941. La sua prima vittoria l’ha riportata il 21 novembre 1941 contro un apparecchio inglese. È il più giovane pilota del IV stormo", si legge nell’articolo datato 1943.

Invertiamo la rotta per tornare all’adolescenza di Bombardini, quando frequenta una scuola tecnica ottenendo la licenza. Al Campovolo partecipa alle attività di cultura di volo della Reale unione nazionale di aeronautica, acquisendo dimestichezza con alianti e motori. Si arruola in Aeronautica, entra poi alla scuola per aviatori, dove nel 1941 diventa pilota militare. La guerra sta infuriando, Bombardini vola tra Sicilia, Malta e Africa settentrionale: compie ricognizioni, fa da scorta ai bombardieri e si confronta con i piloti inglesi. È in questo periodo che riceve sul campo varie decorazioni al valor militare. Gli viene accreditato l’abbattimento di quattro velivoli britannici. Arriva l’8 settembre 1943. L’Armistizio traccia un solco nella storia della Seconda guerra mondiale, il giovane sergente pilota della Regia aeronautica decide di mettersi a disposizione degli Alleati. Lo attende lo scacchiere dei Balcani, dove ci sono reparti italiani che hanno rifiutato di passare agli ordini dei tedeschi, che ora incalzano. In alcune missioni si trova a sfrecciare ai comandi dei caccia Reggiane costruiti nella sua città e sopravvissuti alla distruzione. Deve dare supporto ai connazionali, a volte proteggendo lanci di materiali. Viene decorato anche per questa attività: "Ardito e generoso pilota da caccia partecipava primo fra i primi alla guerra di liberazione svolgendo una considerevole attività su obiettivi fortemente difesi e cooperando alle operazioni di aviorifornimento dei nostri reparti. Sempre e dovunque dava prova di valore e audacia".

La sua passione è il volo e nel dopoguerra lo troviamo nella nuova Aeronautica militare, nel tempo in cui con la Guerra fredda vanno delineandosi due blocchi contrapposti: il Patto atlantico e il Patto di Varsavia. Se tra la fine degli anni ‘30 e il conflitto aveva assistito al passaggio dai biplani a velivoli più performanti, ora si confronta con gli aviogetti. Si dedica all’istruzione delle nuove leve e fa parte del Cavallino rampante, la pattuglia acrobatica tricolore. Conclude il servizio attivo nel 1977 con il grado di colonnello. Ha trascorso quasi 40 anni in aviazione, pluridecorato, uscendo indenne da tante missioni belliche. Alfredo Bombardini si è spento nel 2001.

Massimo Tassi