Alla Manzoni c’è pace tra le culture

Il progetto dell’Istituto, sul dialogo tra diverse civiltà e religioni, ha come ’testimonial’ le stelle sportive locali

Migration

Promuovere il dialogo interreligioso e interculturale nelle scuole, ma farlo anche grazie alle testimonianze delle stelle dello sport reggiano con un background migratorio. Il progetto dal titolo "Pace tra le culture" che vede protagonista l’istituto comprensivo Manzoni di Reggio, vincitore di un Bando Monitor 440, è un unicum nel suo genere in Italia. Lunedì sera ai Chiostri si è tenuta una serata che rappresenta la fine della prima fase del progetto biennale, e che, con la collaborazione di Mauro Rozzi per la Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia, ha portato ragazzi e famiglie a confrontarsi. Ospiti d’eccezione Ghassan Ezzarraa (atleta di atletica leggera G.S Self Atletica Montanari&Gruzza ed educatore della cooperativa sociale ‘Giro del Cielo’), Osvaldas Olisevicius (cestista della Pallacanestro Reggiana), Domenico Pascale e Luis Lo Giudice (giocatori Reggio Baseball), Nicola Simonelli (responsabile regionale attività di base settore giovanile scolastico Figc e direttore generale dell’Ac Reggiana), Alessio Bosco (responsabile regionale progetto Rete settore giovanile scolastico Figc) e il professore di Unimore Federico Ruozzi che ha animato la serata.

"L’obiettivo del progetto è potenziare la cultura del dialogo interculturale e interreligioso nell’istituto e dare risposta ad esigenze concrete dell’istituzione nella comunicazione con le famiglie – spiega la dirigente scolastica della Manzoni, Alessandra Landini – Crediamo che la formazione sui temi della "Pace tra le culture" e le didattiche innovative per l’inclusione debbano diventare un valore di riferimento a livello nazionale. C’è stata una coprogettazione importante, grazie ad una cabina di regia che ha riflettuto sulle pratiche didattiche in essere e sugli aspetti formativi ed identitari specifici di ogni classe, predisponendo attività didattico-educative. Così come c’è stata una formazione ad hoc per i docenti per migliorare le competenze sulle radici culturali e i background migratori, ma anche la capacità di leggere i pregiudizi e insegnare un linguaggio senza stereotipie".

"Ora inizieremo lo step successivo nel quale coinvolgeremo le famiglie, grazie ad un questionario puntuale. Sulla base dei risultati verrà fatto uno studio storico-giuridico e interculturale del nostro contesto, per capire la capacità inclusiva delle scuole, dei servizi e la capacità di dialogo tra le religioni. Indagheremo sulla relazione scuola-famiglia e da qui nasceranno riflessioni di rete sul territorio nazionale ed europeo per individuare dove possiamo migliorare". A settembre ci sarà il convegno conclusivo del progetto che vede la collaborazione di Fondazione Reggio Children, del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore, della Fondazione per le Scienze Religiose, del Centro Interculturale Mondinsieme e di Panta Rei.

dan. p.