CESARE CORBELLI
Cronaca

Allarme dermatite bovina. Coldiretti e Consorzio:: "Rispettate i protocolli"

Stabilite le zone di sorveglianza, ecco tutti i territori nel reggiano interessati. L’appello ad allevatori e produttori: "Separate e tracciate i lotti di raccolta latte".

L’epidemia che sta colpendo i bovini non comporta rischi per la salute dell’uomo

L’epidemia che sta colpendo i bovini non comporta rischi per la salute dell’uomo

Dopo l’allarme per i recenti casi di dermatite nodulare bovina riscontrati in Sardegna e nella provincia di Mantova, Coldiretti e il Consorzio del Parmigiano Reggiano corrono ai ripari, monitorando l’evolversi della situazione epidemiologica con la massima attenzione. La zona di sorveglianza che interessa il nostro territorio, oltre ad una parte delle province di Parma, Modena e Ferrara, ad oggi, coinvolge i comuni di Bagnolo, Boretto, Brescello, Cadelbosco, Campagnola, Campegine, Castelnovo Sotto, Correggio, Fabbrico, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo, Reggio, Rio Saliceto e Rolo. Fortunatamente, la dermatite bovina non comporta alcun rischio per la salute umana, ma, purtroppo, coinvolge il panorama zootecnico locale con numeri ad alto impatto.

"Abbiamo oltre ottanta allevamenti che ricadono nelle aree di sorveglianza indicate per la nostra provincia – dichiara Matteo Franceschini, presidente della Coldiretti di Reggio – Tutte hanno già adottato le richieste precauzioni sanitarie ma la preoccupazione per il benessere dell’allevamento è molto alta. Stiamo parlando di quasi 10mila capi". Attraverso una serie di protocolli sanitari e procedure la Regione ha stabilito le deroghe alle condizioni con cui movimentare il latte crudo: per gli allevamenti che si trovano in zona di restrizione (zona di protezione ovvero entro i 20 km dal focolaio e zona di sorveglianza ovvero tra i 20 e 50 km dal focolaio) è possibile il trasporto del latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano a condizione che sia assicurata la separazione e tracciabilità dei lotti, come raccomanda anche il Consorzio con una comunicazione inoltrata dal direttore Riccardo Deserti.

I caseifici poi dovranno verificare costantemente il quadro dei propri conferenti classificandoli tra zona di protezione, zona di sorveglianza o fuori zona di restrizione. "Ringraziamo per la disponibilità e professionalità il Servizio Veterinario competente – commenta il direttore di Coldiretti Reggio, Alessandro Corchia –, con tempestività siamo riusciti a dare le prime risposte necessarie alle aziende agricole, in riferimento ad una emergenza fino a oggi sconosciuta".

L’allarme ha già innescato reazioni spropositate su alcuni mercati internazionali come quello inglese. Il governo britannico infatti, aveva bloccato la possibilità di esportare formaggi italiani a lunga stagionatura ottenuti da latte non pastorizzato come Parmigiano Reggiano. Coldiretti e Filiera Italia hanno inviato una lettera indirizzata ai ministri degli Esteri e Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani, della Salute Orazio Schillaci e dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e, a seguito dell’intervento del Governo italiano, è stato ritirato il blocco.

Cesare Corbelli