Alta Velocità, Parma vuole una stazione-giardino

La città ducale in pressing per ottenere il via libera, incontro al ministero. Presentato uno studio con il progetto di fattibilità, sorgerebbe in zona Fiere

Migration

Il pressing di Parma per ottenere la fermata dell’Alta Velocità continua. Nonostante la scelta della stazione Mediopadana a Reggio fosse stata decisa di comune accordo anni fa, dopo approfonditi studi e confronti, la città Ducale procede con la proposta di fermata in zona Fiere. Un’idea che sta prendendo corpo e ha visto un incontro nei giorni scorsi del tavolo tecnico interistituzionale al Ministero delle Infrastrutture, presente una delegazione di Parma, con l’obiettivo di valutare la sostenibilità dell’intervento. Comune e Unione degli industriali d’oltr’Enza si stanno muovendo in sintonia, con studi e progetti. La Società Steergroup ha valutato il valore ambientale, mentre la Società di progettazione Canali associati ha proposto un progetto di massima.

Al momento non è chiara quale analisi sia stata fatta per valutare le conseguenze della realizzazione di una stazione dell’Alta Velocità così vicina a quella di Reggio. In passato la logica stessa di questo tipo di trasporto pareva escludere troppe fermate vicine e intermedie. Intanto le prime immagini della possibile futura stazione di Parma, che dovrebbe sorgere nelle vicinanze di Baganzola, pubblicate dalla Gazzetta di Parma, mostrano una particolare attenzione ambientale, che si unisce alla possibilità di avere a poca distanza l’aeroporto, le Fiere e i caselli autostradali.

La stazione Tav di Parma potrebbe presentarsi come una suggestiva grande serra, una galleria dove il verde non sarebbe all’interno, ma costituirebbe un grande telo, staccato dalle vetrate per favorirne la manutenzione. Sono previste anche tesserine fotovoltaiche e una passerella appesa ad alti piloni per il passaggio da nord a sud.

Molte le suggestioni ambientali e di sostenibilità che accompagnano il progetto. Per i frangisole vegetali che dovranno rivestere la stazione si punta a un vitigno principe dell’Emilia, il lambrusco, mentre il parcheggio verrebbe ombreggiato da numerosi gelsi, per una grande immagine di parco che renderebbe la fermata dell’Alta velocità di Parma una sorta di stazionegiardino.