STELLA BONFRISCO
Cronaca

Amarcord ’Lime Theatre’: "Esperienza irripetibile"

La serata al Catomes Tot con l’impresario Roberto Meglioli: "Dopo la chiusura ho provato a bussare molte porte, ma senza successo".

Roberto Meglioli, impresario ideatore del progetto nel padiglione D dell’ente Fiere

Roberto Meglioli, impresario ideatore del progetto nel padiglione D dell’ente Fiere

Un’esperienza unica e irripetibile. Questa è stata la storia del Lime Theatre, durata cinquanta giorni. Una storia vissuta però intensamente, con cinque eventi sold out e tanto entusiasmo di pubblico intorno per un progetto originale, capace di ampliare l’offerta culturale reggiana.

"Ho provato a bussare a molte porte dopo la chiusura del Lime Theatre, senza successo. L’ultimo tentativo l’ho fatto pensando alla possibilità di un capannone all’interno dell’ex Reggiane, ma per quell’area ci sono progetti diversi. Ripetere quell’esperienza alle Fiere di Mancasale non è più possibile, perché ormai esiste una nuova destinazione d’uso in quell’area", ha raccontato Roberto Meglioli – impresario ideatore del progetto all’interno del padiglione D dell’ente Fiere, realizzato tra ottobre e dicembre 2016 – lo scorso lunedì sera al Catomes Tôt durante un incontro dedicato al Lime Theatre.

Di fatto un ‘amarcord’, che ha tolto le speranze di poter ripetere in città l’allestimento di un teatro temporaneo di quelle dimensioni e di quella qualità. Alla serata, che ha richiamato al circolo di via Panciroli tante persone, hanno partecipato le giornaliste Stella Bonfrisco, Serena Arbizzi, il giornalista Stefano Morselli e il critico musicale Alessandro Gandino.

Animato il dibattito tra relatori e pubblico, che ha sollevato anche la questione di un’Arena concerti che tarda a decollare e che, a parte rare eccezioni, ripropone sempre lo stesso programma. Forse perché troppo vincolata da iniziali accordi che le stanno impedendo di occupare il posto che si meriterebbe tra gli spazi per concerti italiani e europei. ‘Peccati’ originali’ da cui non è facile affrancarsi, come l’esclusiva a un solo impresario e la difficoltà ad accettare service esterni.