Reggio Emilia, ambientalisti scudi umani contro l'abbattimento dei cinghiali

In cinque animalisti occupato nelle prime ore di ieri l’oasi Lipu del Bianello per impedire ai cacciatori la selezione degli ungulati

Gli ambientalisti schierati contro l'abbattimento dei cinghiali

Gli ambientalisti schierati contro l'abbattimento dei cinghiali

Reggio Emilia, 14 marzo 2018 - Sotto scacco da cinque ambientalisti. Sono giunti da fuori regione per cercare di bloccare la battuta di selezione al cinghiale in programma ieri al Bianello e, in parte, ci sono riusciti. Per tutta la mattinata il gruppetto degli ambientalisti è riuscito a tenere lontani i selezionatori che però, dopo una lungo braccio di ferro, hanno comunque svolto nel pomeriggio, seppur molto ridimensionata, la loro azione di caccia.

Una scena surreale, quella che si è vista ieri, all’interno dell’Oasi Lipu del Bianello dove si erano dati appuntamento gli agenti della polizia provinciale supportati da una quarantina di cacciatori selezionatori. Un’operazione che era stata annunciata dallo stesso sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini con un’ordinanza d’urgenza finalizzata al controllo numerico dei cinghiali per arginare l’escalation delle segnalazioni di danni e incidenti provocati da questi animali. Già l’ordinanza stessa aveva innescato aspre critiche da parte di diverse associazioni ambientalistiche, ma ecco che, ieri mattina, a opera di un gruppetto di «tutori degli animali», si è passati dalle parole ai fatti.

Prima inveendo contro coloro che si accingevano a entrare «armati» nell’oasi e poi andando a passeggiare all’interno dell’oasi stessa contravvenendo così al divieto di accesso all’area in quanto dichiarata, ieri, zona soggetta a selezione. Impossibile così, per le guardie provinciali e per i cacciatori selezionatori, entrare nel parco per svolgere il loro compito: sparare al cinghiale, in quelle condizioni, voleva dire rischiare di colpire un essere umano. Ed ecco l’intervento dei carabinieri forestali per cercare di far desistere gli ambientalisti che vengono così identificati e denunciati per la loro azione di ostacolo alla selezione. 

Sul posto, oltre ai carabinieri forestali, anche gli agenti della polizia municipale con il loro comandante Lazzaro Fontana. Il timore è che il clima si possa surriscaldare. A cercare di sbrogliare l’intricata situazione, anche il sindaco Andrea Tagliavini che, giunto al Bianello, inizia una lunga trattativa con gli ambientalisti: il sindaco è determinato a farli desistere, loro determinati a non mollare.

Nel frattempo giungono anche i carabinieri di Quattro Castella. Essendoci, nel gruppetto degli ambientalisti, un ragazzo privo di documenti, i militari decidono di accompagnarlo in caserma per accertarne l’identità. Ed ecco, nel primo pomeriggio, lo sblocco della situazione. La selezione può iniziare. Con un forte ritardo e con un gruppo di cacciatori che nel frattempo si era però sensibilmente ridimensionato. Al termine della giornata sono stati abbattuti dodici esemplari.