Reggio Emilia, 4 settembre 2021 - Tra la maggiore aggressività della variante Delta e il fatto che, anche da vaccinati, la protezione non è mai del 100%, l’azienda Usl in questi giorni sta invitando i suoi dipendenti a non sottovalutare l’importanza degli screening. "Il completamento del ciclo vaccinale – si legge nella nota inviata ai dipendenti dell’azienda e ai medici convenzionati – ha dimostrato un’efficacia nella prevenzione del contagio che va dal 55 all’80%". Un range che, appunto, non può far prendere sottogamba la possibilità di contrarre comunque il virus, specialmente in un ambito come quello medico-sanitario. I dipendenti sono quindi stati invitati a prendere contatti col proprio responsabile, o con la segreteria del proprio servizio, per programmare l’esecuzione di un tampone di controllo ogni quattro settimane. Bollettino Covid Italia ed Emilia Romagna del 4 settembre Vale a dire gli screening che specialmente all’inizio della pandemia riuscivano a dare un quadro il più possibile preciso di quanto il contagio si stesse estendendo. Un timore che la campagna vaccinale rischia in un qualche modo di smorzare. "L’adesione alla sorveglianza sanitaria – prosegue l’azienda – acquisisce in questa fase epidemica un’importanza rilevante, perché permette di evidenziare possibili contagi del tutto asintomatici". La preoccupazione quindi è quella di non riuscire a isolare tempestivamente gli operatori positivi, proteggendo in questo modo anche i colleghi e i pazienti. Non si riuscirebbe a identificare con rapidità l’origine dell’eventuale focolaio, un procedimento essenziale per ’circoscrivere’ la situazione e fare in modo che il virus non si estenda ad altri soggetti. I quali a loro volta per quanto vaccinati, possono presentare fragilità particolari e vedere comunque compromettersi il proprio stato di salute.

Cronaca

La richiesta ai camici bianchi



Reggio Emilia, 4 settembre 2021 - Tra la maggiore aggressività della variante Delta e il fatto che, anche da vaccinati, la protezione non è mai del 100%, l’azienda Usl in questi giorni sta invitando i suoi dipendenti a non sottovalutare l’importanza degli screening. 
"Il completamento del ciclo vaccinale – si legge nella nota inviata ai dipendenti dell’azienda e ai medici convenzionati – ha dimostrato un’efficacia nella prevenzione del contagio che va dal 55 all’80%". Un range che, appunto, non può far prendere sottogamba la possibilità di contrarre comunque il virus, specialmente in un ambito come quello medico-sanitario. I dipendenti sono quindi stati invitati a prendere contatti col proprio responsabile, o con la segreteria del proprio servizio, per programmare l’esecuzione di un tampone di controllo ogni quattro settimane. 
<a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/emilia-romagna/coronavirus-oggi-emilia-romagna-bollettino-4-settembre-1.6765229">Bollettino Covid Italia ed Emilia Romagna del 4 settembre</a> 
Vale a dire gli screening che specialmente all’inizio della pandemia riuscivano a dare un quadro il più possibile preciso di quanto il contagio si stesse estendendo. Un timore che la campagna vaccinale rischia in un qualche modo di smorzare. 
"L’adesione alla sorveglianza sanitaria – prosegue l’azienda – acquisisce in questa fase epidemica un’importanza rilevante, perché permette di evidenziare possibili contagi del tutto asintomatici". La preoccupazione quindi è quella di non riuscire a isolare tempestivamente gli operatori positivi, proteggendo in questo modo anche i colleghi e i pazienti. Non si riuscirebbe a identificare con rapidità l’origine dell’eventuale focolaio, un procedimento essenziale per ’circoscrivere’ la situazione e fare in modo che il virus non si estenda ad altri soggetti. I quali a loro volta per quanto vaccinati, possono presentare fragilità particolari e vedere comunque compromettersi il proprio stato di salute. 
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