
di Francesca Chilloni
I familiari hanno fino all’ultimo sperato che avesse deciso di prendersi una "vacanza extra" dalla routine domestica, al mare sui Lidi Ferraresi da lui tanto amati. Ma purtroppo si è conclusa in tragedia la misteriosa scomparsa di Alberto Berti, 79 anni, allontanatosi volontariamente dalla sua abitazione di Montecavolo di Quattro Castella nel primo pomeriggio di domenica 10 settembre. Il corpo senza vita è stato ritrovato ieri mattina dalle unità cinofile – attivate dai carabinieri – ad appena 3 chilometri dall’appartamento dove l’anziano abitava insieme alla moglie ed un figlio.
Si trovava riverso all’ombra di un albero, tra la fitta vegetazione dell’area abbandonata dell’ex stabilimento Staford, in via Filippo Re, zona industriale Orologia. Qui Alberto aveva lavorato prima del pensionamento, qui a volta si recava ancora per visitare un luogo significativo del suo passato.
Vicino a lui, la bicicletta in sella alla quale si era allontanato: era parcheggiata in modo ordinato, appoggiata al cavalletto. Le battute di ricerca erano iniziate dalla casa dello scomparso, per poi estendersi.
"Almeno ora abbiamo una certezza, e possiamo vivere il nostro lutto. Forse lui è morto il giorno stesso della scomparsa, noi abbiamo vissuto 12 giorni di agonia", spiega con la voce rotta l’altro figlio, Paolo, titolare della Autospendid di Vezzano. Dopo che i carabinieri hanno effettuato tutti i rilievi necessari all’indagine, il corpo è stato rimosso e trasportato alle camere mortuarie di Reggio, dove sarà sottoposto ad autopsia.
Secondo i primi accertamenti, è stato esposto per oltre una settimana; non si esclude alcuna causa di decesso, anche se la più improbabile è quella del suicidio.
"Papà stava bene, era una persona con un carattere forte, positivo, e nulla lo turbava – sottolinea Paolo Berti –. È più probabile che abbia avuto un malore oppure essere caduto e, non avendo con sé il telefonino, non sia riuscito a chiedere aiuto".
All’apparenza sul corpo non vi sarebbero traumi tali da far pensare a un’aggressione.
Paolo Berti da 12 giorni cercava il padre insieme a una rete di amici e conoscenti, battendo palmo a palmo le campagne e le colline castellesi. Alla ex Staford si era recato un paio di volte con degli amici: "La fabbrica è chiusa dai primi anni 2000, e in alcuni punti è cresciuta una vegetazione selvaggia e fitta che mi ha impedito di vederlo. Solo i cani, condotti dall’addestratore Catellani, sono riusciti a trovarlo. Che potesse essere lì lo avevo segnalato già lunedì 11, nel presentare la denuncia di scomparsa".
I familiari si erano spinti a setacciare anche i Lidi Estensi, originario di Jolanda di Savoia nel Ferrarese. Inutili anche gli appelli sui social, il Carlino e le trasmissioni televisive Chi l’ha visto? e Pomeriggio 5.
"Negli ultimi giorni avevamo perso la speranza di trovarlo in vita, ma non potevano non sapere cosa gli fosse successo - racconta il figlio - Vorrei ringraziare i carabinieri e Catellani, ma anche i castellesi ed persone - anche sconosciute - che hanno riposto agli appelli e si sono interessati. Abbiamo ricevuto una solidarietà pazzesca".