Appalti mascherine, 6 indagati. Tra questi anche due dirigenti dell'Ausl di Reggio

Operazione 'The Mask' condotta dalle Fiamme Gialle: nei guai anche il vicepresidente dell'ordine dei medici Pietro Ragni

Le mascherine sequestrate dalle Fiamme Gialle nei magazzini dell'Ausl reggiana

Le mascherine sequestrate dalle Fiamme Gialle nei magazzini dell'Ausl reggiana

Reggio Emilia, 9 giugno 2022 - Sei persone indagate nell'operazione 'The Mask' condotta dalla guardia di finanza che ha messo nel mirino un maxi appalto per la fornitura di 5 milioni di mascherine per un totale di 5,6 milioni di euro, con un bando affidato in forma diretta dall’Ausl di Reggio a una ditta individuale di Trento. Corruzione, truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, le accuse ipotizzate a vario titolo dalla Procura Reggiana che coordina l’inchiesta.

A finire nel registro dei pm Iacopo Berardi e Marco Marano, sono Pietro Ragni (ex risk manager dell’Ausl, ora in pensione nonché vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Emilia), Giovanni Morini (ingegnere responsabile del servizio prevenzione e protezione della stessa Ausl), l’imprenditore trentino Paolo Paris, l’imprenditore Lorenzo Scarfone residente nel Reggiano e due imprenditori stranieri (un francese e uno spagnolo).

Le indagini erano scattate nel marzo 2021 col sequestro da parte delle Fiamme Gialle di 2,2 milioni di mascherine; dispositivi di protezione di tipo Ffp2 e chirurgiche, risultate poi – tramite una perizia – non essere conformi per uso medico. Sequestrata anche, su disposizione del gip, una bici elettrica che secondo gli inquirenti sarebbe stata regalata da Paris a Ragni come presunto oggetto di corruzione. Inoltre, attraverso l’analisi dei flussi finanziari e della documentazione contabile delle società coinvolte, sono emerse emissioni ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 600.000 euro, volte ad abbattere anche le imposte e ulteriori 320.973 di fatture false.