Appuntato patteggia per falso, storia estranea a quella degli Arabia

MONTECCHIO

Un carabiniere, l’appuntato Francesco Guzzo, ha patteggiato nei mesi scorsi 7 mesi, pena sospesa, per falso ideologico. Per lui, difeso dagli avvocati Nicola Tria e Marco Napoli, era stata disposta la misura cautelare della sospensione dal lavoro per nove mesi, poi revocata poco tempo dopo. L’indagine sul militare era scaturita nell’ambito di un’inchiesta su una truffa ordita ai danni di un’assicurazione. Secondo quanto ricostruito dall’Arma, era stato simulato un furto in un’azienda di Montecchio, la Cp autocambi: lo scopo era accaparrarsi dall’assicurazione il risarcimento di 30mila euro e anche rivendere gli attrezzi trafugati. Nel luglio 2021 erano stati arrestati i fratelli Nicola e Giuseppe Arabia, di 37 e 32 anni, per corruzione e simulazione di reato. Durante le indagini commesse sul furto inventato, erano stati promossi accertamenti anche su Guzzo, culminati nella formulazione dell’accusa di falso per quanto riguarda la compilazione di alcuni ordini di servizio. "Si è trattato di contestazioni di carattere formale e di rilievo minimo, del tutto avulse dalle ipotesi della falsa verbalizzazione del furto e della corruzione, per fatti completamente scollegati dalla vicenda dei fratelli Arabia. Tra loro e il nostro assistito non ci fu alcun contatto", precisano gli avvocati Tria e Napoli. In maggio un altro carabiniere, l’appuntato Aldo Pio Tabellario, imputato per corruzione, simulazione di reato e falso, ha espresso la volontà di patteggiare.

al.cod.