
Che i rapporti fossero quantomeno tesi qualche settimana fa si era capito con il rimpallo di comunicati incrociati tra Comune e C.Volo, la società che detiene l’area dell’Rcf Arena. Ma ieri è sembrata una doccia fredda la nota inviata dai soci privati della società che gestisce lo spazio concerti, all’indomani dell’importante premio ricevuto nell’ambito della Biennale per l’Architettura di Venezia.
"Ci fanno ovviamente piacere gli interventi degli amministratori pubblici che evidenziano l’importanza del Premio nazionale inArch e del Premio speciale Wtw-Wilson Tower Wilson assegnato alla Rcf Arena, ci piacerebbe che venisse sottolineata la natura privata di questa grande e importante struttura, e riconosciuta la capacità e la visione di prospettiva degli imprenditori reggiani che si sono impegnati per la sua realizzazione". Il riferimento implicito è alla comunicazione inviata mercoledì dal Comune, in cui l’ente raccontava del doppio premio ricevuto dai progetti Rcf Arena e Capannone 18 alle Ex Reggiane. In quel comunicato il vicesindaco Alex Pratissoli commentava così: "Accanto a creatività, professionalità e partecipazione fattiva di tutti gli attori coinvolti, a cui va il nostro plauso, si riconosce l’efficacia della visione e della pianificazione strategica messe a punto dall’amministrazione comunale per la qualità urbana dell’Area Nord, a beneficio di tutta la città". Una intestazione di merito che evidentemente ha fatto storcere qualche naso dei finanziatori privati e proprietari de facto dell’Arena. "Per la realizzazione dell’Arena è stata importantissima la collaborazione degli enti pubblici – è l’incipit della nota di ieri – ma questa collaborazione si è basata sul protagonismo della dimensione imprenditoriale privata, attrice principale dell’intervento". Principale, è la parola chiave. A rimarcare che il merito di quei premi e dell’efficacia dell’opera dovrebbe far capo ai privati e non al pubblico. Ci tiene però a smentire che vi siano contrapposizioni Roberto Olivi, presidente di Coopservice che detiene le quote principali della società C.Volo: "Noi soci non ci sentiamo affatto sottostimati dal pubblico, anche il sindaco l’ha sottolineato molte volte il nostro ruolo" precisa, ammettendo anche che "la nota poteva essere interpretata in chiave polemica". Ma il pensiero di Oliva è di tutt’altra natura: "Noi pensiamo che tutti abbiano fatto la propria parte. Pare che questo invece sia un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato, come pochi in Italia. Noi come Coopservice siamo proprio in cerca di questo tipo di project-financing".
In realtà qualche frizione tra C.Volo e il Comune era emersa giusto poche settimane fa durante il tira e molla del concerto di Kanye West. Il sindaco aveva aperto il primo fronte, dicendo che "non si può confondere la disponibilità della città ad affrontare eventi di portata mondiale con la condizione di incertezza che ha accompagnato tutta la settimana. (...) Non v’è motivazione di marketing, di promozione commerciale che legittimi il fatto che questa possa diventare la regola, perché così non sarà". Alla nota aveva replicato C.Volo, sostenendo che "è necessaria una visone e un atteggiamento meno legato ad un’ottica provinciale e locale, ma bensì aperto all’ambito internazionale". Era seguita poi un’ultima nota di Vecchi che sembrava pacificatoria: "Quello che occorre evitare è una contrapposizione, anche solo a parole, fra città e Rcf Arena". Sarà pace duratura ora?
Saverio Migliari