Reggio Emilia, armi sequestrate. Ecco la 'Santa Barbara' dei calabresi

Operazione dei carabinieri: arrestati tre crotonesi

Le armi sequestrate

Le armi sequestrate

Reggio Emilia, 16 giugno 2018 – Un ingente quantitativo di armi, munizioni e polvere da sparo è stato sequestrato dai carabinieri del Nucleo Investigativo (VIDEO) che, in collaborazione con quelli delle compagnie di Reggio, Guastalla e Castelnovo Monti e con due unità anti-esplosivi del Nucleo Cinofili di Padova, hanno dato corso ad un’imponente attività preventiva, disposta dal comandante provinciale Antonino Buda. Un’operazione con una quindicina di perquisizioni per il controllo di persone sospettate o pregiudicate per reati concernenti armi da fuoco (FOTO).

Con l’accusa di illecita detenzione di armi, anche clandestine e da guerra, e del relativo munizionamento, sono stati arrestati tre crotonesi (un 33enne abitante a Reggio, un 34enne abitante a Castelnovo Sotto e un 50enne domiciliato a Reggio), ai quali i militari hanno sequestrato numerose pistole e revolver, fucili a pompa e semiautomatici, carabine modificate e potenziate, diversi silenziatori, polvere da sparo, inneschi e ordigni esplosivi già confezionati. C’era pure un ordigno artigianale contenente sfere d’acciaio attivabile con un meccanismo a strappo. In sequestro anche diversi fucili rubati tra le province di Verona e di Reggio, un micidiale fucile a canne mozze e pistole con matricola abrasa.

L'arsenale trovato dai carabinieri

Oltre ai tre arrestati, nei guai è finito anche altro calabrese 46enne abitante a Reggio, trovato in possesso di circa mezzo etto di marjuana: per lui è scattata la denuncia per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Si tratta del più importante e più consistente sequestro di armi illegali operato nel Reggiano. Un risultato importante quello conseguito dai carabinieri reggiani che necessita ora di adeguati approfondimenti investigativi per rispondere ad una serie di interrogativi, tra i quali accertare se si tratta di armi che abbiano già sparato o per conto di chi erano custodite. Gli esami sono stati affidati ai Ris di Parma. 

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