
Mina anticarro interrata nel giardino? No, si trattava di un vecchio pezzo di macchinario agricolo, dalla forma di piattello molto simile ad un residuato bellico.
Si è risolto nel migliore dei modi l’allarme per l’anomalo ritrovamento che il pittore Pascal Pugliese aveva fatto nel parco della sua villa-atelier di via Kennedy, sulle colline di Montecavolo. Ieri mattina sul posto è giunto, poco dopo le ore 10, un convoglio composto da vetture dei carabinieri - con il maresciallo Franco di Quattro Castella , degli artificieri del 2° Reggimento Genio Pontieri di Piacenza ed un’ambulanza blindata dell’esercito con scritte in arabo (aveva operato sul campo anche in Iraq).
Gli esperti genieri hanno fatto allontanare il pittore e la sua compagna per mettere in sicurezza il "perimetro", poi hanno svolto un sopralluogo con attrezzi appositi nell’area a rischio. Per far brillare l’ordigno erano state già individuate alcune aree disabitate, tra cui una cava dismessa in collina, a monte del ristorante Da Mandarein; quindi si sarebbe dovuta fare una accurata ispezione per bonificare il parco da eventuali altri ordigni.
Grazie alla lunga esperienza nei teatri più complessi, gli artificieri hanno immediatamente capito che quell’oggetto metallico semisepolto non era una mina bensì un rottame agricolo. Non è infrequente che residuati risalenti alla Seconda Guerra Mondiale vengano ritrovati nell’area pedemontana ed appenninica, dove operavano varie formazioni partigiane. Il 22 agosto, ad esempio, proprio gli stessi artificieri avevano fatto brillare nella Cava di Rivarossa una granata d’artiglieria dell’esercito Usa da 155 mm rinvenuta a Ferragosto sul sentiero Cai 615, tra il Rifugio Battisti e il Passone.
Francesca Chilloni