
Il convegno di Cna Reggio Emilia
Si parte dalla passione. Ancora e sempre. E’ questo il primo motore, quello che fa alzare donne e uomini, fra artigiani e imprenditori che si riconoscono nell’etica di Cna, al mattino. Un dato trasgenerazionale, emerso ne ‘I valori del lavoro. Indagine sugli ideali delle generazioni imprenditoriali’, negli 80 anni di Cna (1945-2025), che la sezione reggiana ha deciso di celebrare attraverso un’investigazione a largo spettro sulla trasformazione del mondo della piccola impresa.
"C’è una forte corrispondenza tra i valori di chi ha quarant’anni e chi invece ha oltrepassato i 60 – apre Giorgio Lugli, presidente Cna Reggio, davanti alla fitta platea del Tecnopolo - Cambiano i tempi ma il valore assoluto resta la passione, primo tra i diciotto individuati tra i propri associati a febbraio - marzo 2025. Seguono responsabilità, indipendenza, autorealizzazione e dovere. 250 le risposte raccolte, fra cui spicca "la netta contrapposizione anche da parte dei giovani al pensiero dominante, che vede nel lavoro artigiano un lavoro minore, inadatto alle sfide dei tempi". Un sentiment di imprenditrici e imprenditori distanti nella forbice anagrafica, ma contigui, appunto, nei principi-guida, rappresentati in sala da Beatrice Sgarbi e Nunzio Dallari, che si ritrovano in un patrimonio valoriale "nel quale Cna affonda le sue radici. - prosegue Azio Sezzi, dg della sezione reggiana – e le ex Reggiane non sono certo un luogo casuale per il nostro summit".
Sezzi cita Papa Francesco, rammentandone il monito ‘Il lavoro è un’unzione di dignità’, mentre a Dallari non sfugge una delle più appassionate esortazioni che Francesco mandava ai giovani: "Voi siete la speranza. Cercate la vostra felicità, la vostra strada, con entusiasmo". Seguono i numeri dell’indagine, presentati da Sezzi: "Il 63% dei questionari risposti vengono da imprenditori, di cui il 34% sono donne. Età media, 54 anni (1971). L’imprenditore più giovane è del 2000, il più anziano del 1938. Il set di diciotto valori, nati nascono dall’esperienza e dalla conoscenza del sistema, si divide in etici (passione, dovere, responsabilità, sacrificio), valori identitari (indipendenza, autorealizzazione, libertà, emancipazione) sociali (relazione, utilità sociale, successo sociale), inventivi (creatività, spirito di iniziativa, rischio), e valori materiali (stabilità, successo economico, gestione del tempo, strumento per vivere), dove questi ultimi risultano sì ispiratori, ma mai scissi dai primi.
Lara Maria Ferrari