Assenti tutti gli imputati Citati più di 500 testimoni

Presenti i componenti di alcune delle famiglie. Parti civili, decise le esclusioni. Non è stato ammesso l’Ordine degli assistenti sociali dell’Emilia Romagna

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di Alessandra Codeluppi

Una lunga lista di testimoni: 232 quelli della Procura, quasi 300 quelli citati dalla difesa della sola Federica Anghinolfi, ex responsabile dei servizi sociali della Val d’Enza e principale imputata del processo scaturito dall’inchiesta ‘Angeli e demoni’, iniziato ieri. Davanti alla Corte presieduta dal giudice Simone Medioli Devoto, a latere Chiara Alberti e Michela Caputo, 17 imputati devono rispondere delle contestazioni sui presunti affidi illeciti dei bambini. I minori sarebbero stati tolti alle loro famiglie sulla base di relazioni dei servizi sociali della Val d’Enza e sottoposti alla psicoterapia a Bibbiano, con annesso il ritorno economico per gli psicologi del centro ‘Hansel e Gretel’ di Torino. L’a delicata inchiesta dei carabinieri è stata condotta dal pm Valentina Salvi. Ieri, all’appello del giudice, nessuno degli imputati è risultato presente in aula. C’erano invece alcuni membri delle famiglie coinvolte: dal nonno della bambina Alice (nome di fantasia, ndr) considerata il "caso-pilota" dell’inchiesta, fino ai genitori del minore su cui Nadia Bolognini, imputata e psicologa di ‘Hansel e Gretel’ - moglie di Claudio Foti, condannato in primo grado in abbreviato a 4 anni - avrebbe usato lo strumento a impulsi elettromagnetici per far riemergere i ricordi, non idoneo alla commercializzazione in Europa. E poi l’imprenditore Ernesto Emanuele, che per la sua opera di sensibilizzazione sui problemi dei padri separati ha ricevuto dal sindaco di Milano l’Ambrogino d’oro. Nonché Francesco Cattani e Tiziana Ciccone, per l’ex comitato reggiano ‘Angeli e demoni’ (ora Asfem). Poi Antonio Margini, padre che ha visto portarsi via i figli e ha deciso di impegnarsi in politica nelle file di Fratelli d’Italia. Al processo principale il giudice ne ha riuniti altri due: uno vede imputata per calunnia Anghinolfi verso il nonno di Alice; l’altro in cui sono accusate invece Imelda Bonaretti, Annalisa Scalabrini e Marietta Veltri per violenza privata perché avrebbero tentato di costringere la madre di Alice a querelare il suo ex fidanzato per abusi sessuali sulla minore (fascicolo poi archiviato). In udienza preliminare si erano costituite parti civili 31 soggetti tra bambini, familiari, associazioni ed enti pubblici. Ieri le difese hanno chiesto di escludere diverse parti civili e, dopo una lunga discussione, la Corte si è ritirata per uscire a metà pomeriggio con le prime decisioni: non ha ammesso la costituzione di parte civile del consiglio dell’Ordine degli assistenti sociali Emilia Romagna, richiesta ieri (mentre rimane il già costituito il consiglio nazionale dell’Ordine). È stata invece accolta la costituzione di parte civile per una coppia e le due figlie, già presenti in udienza preliminare, per ulteriori due capi di imputazione. Si è costituito per la prima volta anche il padre di un bambino annoverato tra le parti offese. Sono state invece escluse due parti civili già presenti in udienza preliminare: l’associazione Gens Nova, attiva nella tutela dei minori e che ha sede a Bari; e il padre di una ragazzina (risulta peraltro sotto processo per abusi sessuali sulla figlia: per lui martedì il pm ha chiesto 6 anni di condanna). È stata anche autorizzata la citazione come responsabili civili di enti e realtà: alcuni imputati l’hanno chiesta in relazione a qualche dipendente imputato. In caso di condanna, gli enti dovranno risarcire. Figurano l’Unione Val d’Enza, Ausl di Reggio (entrambe anche parti civili), Asp Sartori e la società cooperativa Creative