Assolte le maestre d’asilo: "Nessun maltrattamento". E loro scoppiano in lacrime

Erano accusate di violenze su cinque bambini, ma per il giudice "il fatto non sussiste". Dopo la lettura della sentenza, le insegnanti si sono abbracciate in un pianto liberatorio. .

Assolte le maestre d’asilo: "Nessun maltrattamento". E loro scoppiano in lacrime
Assolte le maestre d’asilo: "Nessun maltrattamento". E loro scoppiano in lacrime

Entrambe assolte, sono scoppiate in lacrime, in un pianto e in un abbraccio liberatorio in aula, le due maestre di 57 e 64 anni finite a processo con l’accusa di maltrattamenti a cinque bambini di una scuola dell’infanzia statale reggiana. La sentenza – in abbreviato, ma poco conta ai fini del verdetto – è stata emessa ieri mattina in tribunale dal giudice Silvia Guareschi. "Il fatto non sussiste", questo il verdetto. Ma per le motivazioni dettagliate si dovranno attendere 30 giorni, tempo massimo che ha il gup per depositarle. La breve discussione tra le parti era cominciata giovedì. Il pm titolare dell’inchiesta, Isabella Chiesi aveva chiesto la condanna di un anno e sei mesi per l’insegnante più anziana e l’assoluzione dell’altra docente. Ambedue difese dall’avvocato Gianluca Tirelli: "Nel momento in cui un processo vede coinvolti dei bambini – ha dichiarato al termine dell’udienza – serve attenzione e delicatezza. La mancanza di responsabilità per noi era evidente, i filmati degli inquirenti erano nebulosi. C’è grande soddisfazione per l’esito della sentenza. Rivalsa per le mie assistite? No, per noi la vicenda è chiusa qui". Le due maestre continuano a lavorare nello stesso asilo dove l’accusa sosteneva fossero state compiute le violenze, in virtù del fatto che il procedimento disciplinare al quale erano sottoposte fosse stato sospeso in attesa della fine del processo.

La vicenda giudiziaria è scaturita dalla segnalazione di una madre che aveva visto sulla schiena del figlio alcuni segni rossi. Lei e altre mamme si sono poi confrontate e hanno sporto denuncia. I carabinieri avevano poi piazzato le telecamere all’asilo e fatto intercettazioni ambientali. Gli episodi contestati sono collocati tra il 2019 e inizio 2020. Per quattro minorenni (due sono fratelli) si sono costituiti parte civile le loro tre famiglie (tramite gli avvocati Paolo Mello dello studio Pellini, i legali Antonio Comberiati e Rosa Apadula). Secondo la tesi investigativa iniziale, la maestra 64enne si era resa protagonista di insulti, bestemmie, manate. E di aver trascinato a terra un bambino, di aver preso a calci un altro piccolo e di aver chiuso in bagno un altro per punizione. Ma per il giudice non vi è stato nulla di tutto ciò.