Automediche, piano rinviato L’emergenza è il Franchini Arrivano medici a gettone

Riorganizzazione del soccorso, i sindaci capidistretto incontrano i vertici Ausl. Petizione, il deputato Rossi (Pd) attacca Daviddi, primo cittadino di Casalgrande.

Automediche, piano rinviato  L’emergenza è il Franchini  Arrivano medici a gettone

Automediche, piano rinviato L’emergenza è il Franchini Arrivano medici a gettone

Saranno medici delle cooperative di professionisti già operanti negli ospedali di Scandiano e Correggio a sopperire alla improvvisa carenza di due medici dell’automedica dell’ospedale Franchini che recentemente hanno deciso di lasciare il servizio. Non solo: scongiurato – per ora – l’accorpamento delle automediche dei distretti di Scandiano e della Val d’Enza in una nuova, unica sede presso la Casa della Salute di Puianello. Nella riunione tra sindaci capidistretto, Provincia e vertici Ausl ieri mattina si è discusso di nuovo della riforma della Sanità così come proposta dalla Regione a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna per non fare collassare il sistema già in grave affanno, ma il focus del confronto è stato sulla situazione di improvvisa mancanza di personale medico dedicato all’emergenza-urgenza territoriale "su ruote" in Val d’Enza.

Il "buco" si è venuto a determinare al Franchini di Montecchio con la decisione dei due dottori di lasciare il servizio: uno ha lasciato lo stressante lavoro sull’automedica per assumere l’incarico di medico di base nell’area montecchiese, l’altro ha domandato il trasferimento in altra sede. Per non lasciare scoperto il distretto e per coprire i turni, saranno ingaggiati 1-3 "gettonisti": medici specialisti che lavorano per tre coop simili a studi associati, sotto contratto con l’Ausl che li chiama a seconda delle necessità; professionisti flessibili ma che costano assai di più dei medici dipendenti, ma ai quali si ricorre stante la cronica mancanza di personale nella Sanità italiana, resa ancora più grave dai numeri chiusi delle Università. Se il problema cogente del Franchini è risolto, procede in parallelo la discussione più generale sulla sanità pubblica regionale, che parte dalla proposta di riforma avanzata dalla giunta Bonaccini. Il percorso prevede una serie di passaggi consultivi con i sindaci del territorio, con i maggiori sindacati del pubblico impiego, con i sindacati di categoria di medici, infermieri, tecnici ed amministrativi. È prevista infine per giovedì prossimo la Conferenza territoriale socio-sanitaria (Ctss) in cui si farà il punto. Posto che la Regione può procedere in modo autonomo, ogni provincia ed ogni distretto hanno peculiarità tali che si spera possano essere prese in considerazione.

Entro giugno dovrebbero essere assunte le decisioni, che poi da settembre inizieranno ad essere saranno attuate concretamente. Quello del S. Maria Nuova dovrebbe rimanere l’unico Pronto soccorso, per la concentrazione di specialisti e strumenti diagnostici sofisticati, dedicato ai casi gravi. Negli altri ospedalidistretti dovrebbero rimanere punti di primo soccorso (Cau) in funzione h24 per codici di gravità inferiore, con auto-infermieristiche e auto-mediche sul territorio. Una centrale operativa dedicata deciderà, a seconda del tipo di paziente, su quale ospedale indirizzarlo.

Intanto l’onorevole Andrea Rossi polemizza con il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi che si è recato in Regione per consegnare all’assessore Donini una petizione firmata da 5mila cittadini per far rimanere l’automedica all’ospedale Magati di Scandiano: la sua sarebbe "una passerella utile a uso di foto e video", gli chiede perché non abbia "partecipato alla Conferenza territoriale socio sanitaria del 18 aprile alla presenza dell’assessore Donini", e sottolinea che con gli altri amministratori "in tutti in questi mesi abbiamo operato e dialogato con i vari livelli istituzionali, per fare sì che il nostro presidio ospedaliero continuasse a svolgere una funzione importante per il nostro distretto, in un contesto sanitario che, senza troppa retorica, sappiamo non essere semplice per diverse ragioni soprattutto esterne".

Francesca Chilloni

Nina Reverberi