Reggio Emilia, 22 marzo 2023 - La procura di Reggio ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti dell’avvocato crotonese Antonio Piccolo, del Foro di Bologna. Al legale vengono contestati i reati di intralcio alla giustizia e utilizzazione di segreto d’ufficio.
Il 4 luglio 2022, durante un’udienza del processo Grimilde (relativo alle infiltrazioni della cosca Grande Aracri a Brescello, Comune che nel 2016 venne sciolto per mafia) l’avvocato, difensore di vari imputati, incalzò il pentito Antonio Valerio, sottoposto allo speciale programma di protezione e ad una serie di tutele per la sua incolumità e quella della sua famiglia.
Piccolo chiese a Valerio quali fossero le sue attuali generalità ‘coperte’, gli domandò se avesse cambiato cognome e, nonostante le vibranti proteste del pm Beatrice Ronchi e l’inammissibilità di ulteriori quesiti (ritenuti non pertinenti), aggiunse: “Non sappiamo come si chiama oggi, io penso di saperlo però. Vabbè mi risponda…”.
Secondo il procuratore Calogero Gaetano Paci, le domande poste dall’avvocato Piccolo riguardavano direttamente i profili di sicurezza del collaboratore di giustizia e dei suoi familiari; profili che per la legislazione vigente neppure l’Autorità giudiziaria è tenuta a conoscere perché di pertinenza esclusiva del Servizio centrale di protezione della direzione centrale di polizia criminale del ministero dell’Interno.
Secondo la procura, le parole dell’avvocato oltre a rappresentare una violazione del segreto d’ufficio, avevano avuto l’effetto di intimidire il collaborare di giustizia. In seguito a questo episodio, il Servizio centrale di protezione aveva dovuto modificare il dispositivo posto a tutela di Antonio Valerio. L’udienza preliminare davanti al Gip è stata fissata per il 18 maggio.