Azione nella tempesta. Il partito reggiano di Carlo Calenda affronta in questi giorni una dura contestazione al segretario provinciale Marco Cassinadri (foto). Una lettera accusa i vertici reggiani, e quindi soprattutto proprio Cassinadri (presidente del consiglio comunale di Casalgrande), di svolgere un’attività insufficiente per promovuere questa forza politica. La resa dei conti è annunciata per domani.
"Avevo già convocato la direzione provinciale di Azione - dice Cassinadri -. Alla riunione è invivato anche il segretario regionale, cercheremo di dipanare anche questa problematica, oltre ai punti che sono già all’ordine del giorno. Anche per capire la sostanza di questa presa di posizione arrivata da una parte dei direttivo".
Sembra che i contenuti del messaggio di contestazione siano particolarmente duri, di fatto indicando la richiesta di un cambio dei vertici. Si parla di un drastico calo di iscritti e di esponenti di Azione che avrebbero abbandonato il direttivo provinciale, in disaccordo con i vertici. Ma anche di aver tenuto un ruolo subalterno nei confronti degli ex compagni di strada di Italia Viva.
"Credo che per affermare che occorre fare di più - prosegue Cassinadri - bisognerebbe che ognuno si desse da fare per le proprie responsabilità e competenze. L’attività che abbiamo svolto è documentata. Vedo questa iniziativa un po’ priva di fondamento, poi occorre vedere se ci siano dei personalismi. Certo è che tra 15 giorni si vota a Correggio, non era certo questo il momento per una simile uscita".
A chiedere il cambio della guardia per Azione nella nostra provincia sono una decina di esponenti del partito di Calenda, con rappresentanti dello stesso direttivo. Tra i firmatari della contestazione di sono Paolo Croci di Sant’Ilario, Claudio Bigi, Marco Panciroli, Lorenzo Buffagni, Matteo Setti e Davide Bellei.