Bagno di folla per Letta: "Battiamo la Meloni"

A Villalunga il popolo Dem abbraccia il segretario tra battute, incitamenti e applausi: "Possono vincere tutti ma non Fratelli d’Italia"

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Tutto così uguale, tutto così diverso. I militanti della festa Dem di Villalunga, tra i fumi della cucine, ripetono un rituale consolidato: gli applausi al segretario, la battuta al volo, le celie. La differenza è che tra meno di due mesi si vota, e i salotti estivi, le chiacchiere sul domani al sapore di grigliata, appartengono al passato. C’è la differenza che passa tra la Coppa Italia e il campionato, e il leader del Pd, mentre ripete il ritornello “strada per strada, casa per casa” e va dritto al punto: le alleanze. “Chi lavora alla costituzione di un terzo polo aiuta le destre”, avverte. E su Calenda, che oggi dovrebbe sciogliere la riserva sull possibile accordo elettorale coi dem. “Nel nostro campo c’è discussione, ma non bisogna perdere troppo tempo”.

Parla anche Di Maio candidato in Emilia? “Una fake news”, la liquida il segretario, ma era stata la sua collega Debora Serracchiani, l’altra sera proprio a Villalunga, ad alimentare questa voce. In giro per gli stand e i ristoranti di quello che è il regno elettorale del deputato Andrea Rossi - in giro in pantaloni corti e maglietta, come un volontario tra i volontari - Letta si gode il bagno di folla, si fa fotografare con le padelle colme di intingoli, solleva vasi di peperoncino, ascolta una bimba prodigio che gli anticipa il menù, scherza con l’autoproclamato “re della patata”, stringe le mani ad amici di veccha data (come l’ex presidente del Consiglio comunale, Gianfranco Silingardi), e volti sconosciuti che si illuminano al suo passaggio. “Volevo sapere una cosa”, scherza un militante. E Letta, presagendo la domanda su Di Maio: “Non è vero”. Al ristorante del pesce una signora in grembiule, tra i vapori bollenti della cucina, cala il carico: “La Meloni, no. Tutti, ma non la Meloni”. Lo dice e ridice e lui, sotto il peso della sfida: ”Mi sembra di aver capito”. Accanto a lui ci sono alcuni candidati: oltre a Rossi, anche Malavasi, Cavallaro, Incerti e poi Delrio. Le tante anime del partito. A tavola con Letta, spunta anche il presidente nazionale del Psi Riccardo Nencini: due chiacchiere sulle elezioni, sicuramente, saranno scappate. Il segretario incontra anche Romano Prodi e il presidente Stefano Bonaccini, arrivati con le rispettive consorti.

Dopo il giro, prima del dibattito, la cena con lo stato maggiore reggiano, segretario Gazza in testa. E i giovani? Non mancano. “Questa è una festa di partito, ma anche una festa di paese”, osserva Giancarlo Villani, agente immobiliare. “Vengono anche le persone che votano per altri partiti, e questo è un punto di forza”. Fabiana Serpica, fresca di laurea in scienze politiche (e ora impegnata nel servizio civile a Reggio) in fondo ha scelto di essere tra i dem proprio per questo: “Per i valori di inclusività che sono di questo partito e che sono anche i miei”.

Intanto Letta saluta tutti e sale sul palco per il suo incontro con il popolo del Pd parlando, davanti davanti a tanta gente, di ambiente e diritti sociali.

Andrea Fiori