Affidi illeciti di bambini Reggio Emilia, il procuratore: "L'inchiesta non finisce qui"

Mescolini: "Sequestrato altro materiale ora al vaglio". Al via gli interrogatori: davanti al gip la dirigente dei servizi sociali della Val d'Enza e un assistente sociale

Al centro, il procuratore capo di Reggio Emilia Marco Mescolini (Foto Artioli)

Al centro, il procuratore capo di Reggio Emilia Marco Mescolini (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 28 giugno 2019 - Sono iniziati questa mattina gli interrogatori di garanzia dell'operazione 'Angeli e Demoni' sul presunto giro di affidamenti illeciti di bambini nella provincia di Reggio Emilia. Davanti al Gip Luca Ramponi, Federica Anghinolfi, dirigente dei servizi sociali dell'Unione dei Comuni della Val d'Enza considerata dagli inquirenti figura chiave del 'sistema' e l'assistente sociale Francesco Monopoli, entrambi agli arresti domiciliari e accusati di aver praticato il "lavaggio del cervello" ai minori attraverso diverse metodologie.

Tra mercoledì e venerdì della settimana prossima toccherà a altri quattro indagati, raggiunti dalle misure, tra cui anche Andrea Carletti, sindaco Pd del Comune di Bibbiano, accusato di abuso d'ufficio e falso per gli appalti concessi a centri terapeutici che si occupavano della cura dei bimbi allontanati dalle famiglie. Indagati anche medici, il direttore generale dell'Ausl di Reggio, Fausto Nicolini, psicoterapeuti, psicologi e affidatari. 

Qui i nomi degli indagati - La procura di Modena si attiva dopo il caso Reggiano

L'inchiesta 'Angeli e Demoni'

Strappavano i bambini alle rispettive famiglie, facevano loro il lavaggio del cervello e li affidavano a coppie 'amiche', tra cui anche una omosessuale. Dietro a tutto questo si nascondeva un business illecito da centinaia di migliaia di euro. Lo scandalo – ribattezzato dagli inquirenti ‘Angeli&Demoni’ – è scoppiato nella val d’Enza reggiana dove a finire nella bufera è il sistema dei servizi sociali dell’unione dei Comuni del territorio. Sedici le misure cautelari, sono finiti agli arresti domiciliari sei persone, tra cui il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti (accusato di abuso d’ufficio e ritenuto dagli inquirenti al corrente del sistema) prelevato ieri dai carabinieri nella sua abitazione, e la dirigente del servizio, Federica Anghinolfi, ritenuta dagli investigatori il fulcro del sistema.

Tra gli indagati spiccano i nomi del dirigente dell’Ausl di Reggio, Fausto Nicolini, anche lui considerato a conoscenza del meccanismo, e dell’avvocato Marco Scarpati a cui sarebbe stato sistematicamente affidato per via diretta l’incarico legale dei casi. Nel registro degli indagati della pm Valentina Salvi che ha coordinato l’inchiesta – avviata nell’estate 2018 – 27 persone. Le ipotesi di reato sono gravissime. Sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso e lesioni personali gravissime.

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Il procuratore capo: "Inchiesta umanamente devastante"

"Mi sono occupato di fatti molto provanti di 'Ndrangheta per dieci anni, ma quest'inchiesta è umanamente devastante. - è il commento del procuratore capo di Reggio Emilia, Marco Mescolini -. Per la velocità con cui tutto è emerso, restituisce un quadro assai allarmante. Ma conta il giudizio della legge". "È stato sequestrato altro materiale ora al vaglio degli investigatori. Le indagini proseguiranno e nulla sarà intentato", ha aggiunto il capo dei pm reggiani. 

"Ciò che è oggetto di quest'indagine sono fatti, non sono critiche di metodologie professionali, nonostante l'autorevolezza nel loro ambiente. L'alterazione dei disegni per esempio è stata provata attraverso due consulenze specialistiche. Ma sia chiaro che non facciamo generalizzazioni perché chi fa l'assistente sociale ha diritto alla tutela dell'onorabilità del mestiere", precisa Mescolini.

"Non è il sistema dei servizi sociali sotto esame, ma le persone attinte dalla misura", ha proseguito il procuratore, spiegando che il via all'indagine è stato dato "dall'intuito investigativo della pm Salvi che ha visto troppi fascicoli con troppi elementi di particolarità e ha ritenuto opportuno approfondire".

Ora sui bambini coinvolti "decideranno il tribunale dei minori di Bologna o il tribunale civile a seconda che ci sia di mezzo una causa di separazione o meno". Infine Mescolini ha escluso un ruolo della politica: "Non credo ci sia copertura. Il sindaco arrestato risponde solo in merito alla presunta violazione delle normative degli appalti. Non ha accuse in concorso con le violenze ai bambini".

"Dal punto di vista umano quando si toccano dei bambini e quando vengono perpetrate delle violenze su di loro, ognuno di noi non può non restare colpito. Ci impegneremo per raccogliere più elementi possibili e chiudere le indagini", ha detto poi il comandante dei carabinieri reggiani, il colonnello Cristiano Desideri.