Chiara Barin
Chiara Barin
Cronaca

I bambini e la lettera al piromane: "Vergogna, bruceresti casa tua?"

Una quarta elementare di Reggio Emilia scopre che il ‘suo’ centro sociale è stato dato alle fiamme Prima lo sgomento, poi la reazione: "Trova un po’ di coraggio, fatti avanti, chiedi scusa e rimedia"

I bambini della 4° C della scuola elementare Leopardi di Reggio Emilia

I bambini della 4° C della scuola elementare Leopardi di Reggio Emilia

Reggio Emilia, 2 giugno 2023 – Si sono svegliati la mattina con il pensiero di una grande festa ad attenderli. Quello che invece si sono trovati davanti agli occhi li ha lasciati senza parole: uno dei loro luoghi del cuore, vera e propria "casa di quartiere", andato in fumo.

Stupiti e indignati i bambini della classe 4ª C della scuola elementare Leopardi di Reggio Emilia hanno pensato così di scrivere una lettera: destinatario il piromane che nella notte aveva dato fuoco al centro sociale ’Carrozzone’, il loro punto di ritrovo.

Insieme alle maestre Pina Falconi e Michelangela Dello Margio hanno impugnato carta e penna. Si sono rivolti al colpevole cercando di capire il perché del suo gesto, invitandolo a riflettere e lanciandogli una sfida: "Ti vogliamo dare un consiglio: questa volta sii coraggioso, assumiti le tue responsabilità, scusati e aiuta le persone che lì lavorano a rimediare al danno che hai fatto".

Tutto è accaduto durante la notte di martedì 30 maggio quando i vigili del fuoco sono intervenuti per domare le fiamme nel centro sociale. Il fuoco si è diffuso dai bidoni della spazzatura situati all’esterno della struttura, carbonizzando sedie e tavoli, bruciando l’impianto elettrico, annerendo la tettoia in legno e sciogliendo parte del tendone in plastica del piazzale.

I danni provocati dall’incendio appiccato la notte del 30 maggio al centro sociale il Carrozzone
I danni provocati dall’incendio appiccato la notte del 30 maggio al centro sociale il Carrozzone

Dalle indagini dei carabinieri è emersa un’unica certezza: la causa dell’incendio è dolosa. "Probabilmente si tratta di teppisti che bivaccano nella zona – commentavano i soci del centro l’indomani dell’orribile gesto –; approfittano della chiusura per bere e fumare, lasciando a noi il compito di ripulire". Anche se avviliti e senza ancora nessun vero responsabile da incolpare, soci e volontari del centro si sono però subito rimboccati le maniche. Dalla mattina stessa il centro ha riaperto le porte al quartiere: "Vogliamo lanciare un messaggio", hanno dichiarato i volontari del Carrozzone.

"Con la classe avevamo scelto di festeggiare la fine della scuola proprio nel parco del centro sociale – racconta ora la maestra elementare Pina Falconi –; era anche l’occasione per salutare tutti i miei studenti prima di andare in pensione". Poi, però, l’amara sorpresa al risveglio. La scolaresca è partita dall’istituto della frazione di Pieve Modolena ignara di quanto accaduto nella notte appena trascorsa. E si è trovata davanti lo scempio. "Quando hanno visto i danni causati dalle fiamme ci sono rimasti male, erano scandalizzati come soltanto un bambino può esserlo – continua l’insegnante –. E allora ho chiesto loro come si sentissero: mi hanno risposto che volevano sapere chi era stato, perché lo aveva fatto. Quando non hanno trovato una spiegazione logica mi hanno chiesto di scrivere una lettera. È una abitudine della classe, è come una terapia".

Così, le richieste le hanno poste direttamente al vandalo, nero su bianco: "Noi non sappiamo chi tu sia, d’altronde hai agito di notte, ma vogliamo lo stesso domandarti qualcosa – hanno scritto i piccoli –. Per quale motivo hai appiccato il fuoco? Forse pensavi di fare uno scherzo? Capisci quanto è sbagliato ciò che hai fatto? Il parco e tutto ciò che lo compone è un bene pubblico, cioè di tutti: tuo e nostro. Daresti fuoco alla tua casa? Ti piacerebbe se qualcun altro lo facesse? Sicuramente no".

E a chi le chiede se sia davvero tutta farina del loro sacco, la maestra risponde sicura: "L’hanno scritta tutta da soli, io non ci ho messo mano, è il loro pensiero".