MONICA ROSSI
Cronaca

"Basta violenze e illegalità. Ma non accetto il razzismo"

Il sindaco Massari interviene sull’alta tensione tra ‘baby-gang’ e tifosi "Le regole vanno rispettate. È inammissibile però la giustizia fai-da-te".

Il sindaco di Reggio, Marco Massari

Il sindaco di Reggio, Marco Massari

L’escalation di minacce a cui assistiamo in questi giorni nella nostra città, tra gruppi di estrazione diversa, è indice di un malessere diffuso – soprattutto tra i giovani – di cui la nostra comunità ha il dovere di farsi carico. Non è tollerabile infatti che ci siano agguati di cosiddette ‘babygang’ ai danni di tifosi o di semplici cittadini che frequentano luoghi pubblici come possono essere stadi o centri commerciali, così come non possiamo fare finta di non vedere che anche nella nostra città gli episodi di microcriminalità hanno a che vedere con una fascia di popolazione sempre più giovane". Sono le parole del sindaco Marco Massari sugli episodi di una settimana fa. Il primo cittadino però subito aggiunge: "D’altra parte, leggere slogan palesemente razzisti su volantini fa rabbrividire, così come sono indice di grande preoccupazione i frequenti richiami alla giustizia fai da te – spiega ancora –. Usare linguaggi e toni violenti non fa altro che mettere distanza tra le parti e passare da un’escalation di minacce a un’escalation di violenza appare davvero la peggiore delle opzioni possibili". C’è sicuramente, aggiunge Massari, "una dimensione legata all’ordine pubblico, per cui ribadisco la massima fiducia nelle forze dell’ordine impegnate sul nostro territorio". Le forze dell’ordine, "per altro sottodimensionate in termini di effettivi come più volte ribadito anche nelle interlocuzioni col governo, devono avere nella cittadinanza una forza collaborativa e capillare, capace di segnalare le situazioni più critiche e di farsi parte attiva nella promozione di comportamenti responsabili".

E visto "che si parla tanto di reggianità vorrei ricordare che Reggio in questo senso ha sempre rappresentato un modello e, nonostante le difficoltà dell’epoca in cui viviamo, deve continuare a esserlo, perché la stragrande maggioranza dei giovani reggiani studia, lavora e vive pacificamente, è tollerante, è inclusiva e non è razzista. Qualsiasi sia il credo, l’appartenenza, l’estrazione sociale e la condizione economica e culturale, accettare l’altro è un presupposto di umanità a cui non possiamo sottrarci", avverte Massari. "Infine c’è una dimensione di educazione e di rispetto delle regole. In ogni stato di diritto vivere significa rispettare le regole di convivenza pacifica, ma significa anche condividere la responsabilità dell’educazione dei giovani o giovanissimi, comprendere come la scuola, la famiglia, le realtà sportive e associative vadano messe nelle condizioni di poter assolvere ai loro compiti nel migliore dei modi".