"Bergoglio ha detto altro Camisasca si rassegni"

La galassia Lgbt all’attacco del monsignore: "La sua è un’arrampicata sugli specchi"

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Da una parte l’apprezzamento verso le parole di Papa Francesco, dall’altra le critiche in replica al vescovo Massimo Camisasca. È questa la reazione del mondo Lgbt reggiano.

"Caro Camisasca, il Papa non ha detto che gli omosessuali hanno diritto alla famiglia da cui provengono. Ha parlato proprio di unioni civili. La smetta di arrampicarsi sugli specchi e si rassegni: le sue posizioni retrograde sono superate dalla Storia, ma soprattutto dalle persone reali, fuori dal palazzo", recita un post su facebook di Alberto Nicolini, presidente di Arcigay provinciale. Il quale poi spiega meglio: "Le parole del Papa sono un ottimo segnale il mondo cattolico, penso alla Polonia dove gli Lgbt sono perseguitati. Quest’apertura cambia il mondo. Le parole del Vaticano contano e lo dico da sbattezzato. Camisasca? C’era da aspettarsi che chi ha una visione del mondo estremamente chiusa, cercasse di alterare il significato. È stato improvvido da parte sua cercare di alterare delle parole molto chiare. Un bel segnale potrebbe essere favorire il gruppo Lgbt che si riuniva a Regina Pacis con Don Paolo Cugini".

Anche Fabiana Montanari, consigliera comunale a Reggio tra le file Pd, sposatasi da poco con una donna con la quale ha avuto una figlia, accoglie con favore le parole del Papa. "Un messaggio importante per quelle famiglie cristiane con figli Lgbt. C’è tanta strada ancora da fare, ma da un’istituzione come la Chiesa non si può pretendere da 0 a 100, ma un passo alla volta. Camisasca? Ha molta strada da fare rispetto al Papa, anche se mi fa piacere abbia detto che le persone omosessuali abbiano diritto ad avere genitori che li accolgano... ". Infine contro il Vescovo pure il consigliere Dem, Dario De Lucia: "Un intervento sbagliato come tempi e modi sotto tutti gli aspetti. Le famiglie omosessuali sono sempre esistite e non riconoscerle è un gesto che poco riguarda l’amore e molto l’odio. Provate ad andare da una famiglia e dirle: ‘Voi non esistite e non potete avere diritti’. Non mi sembra proprio un messaggio di amore ecumenico".

dan. p.