CESARE CORBELLI
Cronaca

Bibbiano e la messa ‘saltata’. Giuristi cattolici con Morandi: "Giusto invito alla pacificazione"

La lettera dopo il caso della funzione rinviata all’improvviso, in seguito a vibranti polemiche "Bene ha fatto l’arcivescovo a ricordarci che la preghiera è sempre a beneficio di ognuno".

La lettera dopo il caso della funzione rinviata all’improvviso, in seguito a vibranti polemiche "Bene ha fatto l’arcivescovo a ricordarci che la preghiera è sempre a beneficio di ognuno".

La lettera dopo il caso della funzione rinviata all’improvviso, in seguito a vibranti polemiche "Bene ha fatto l’arcivescovo a ricordarci che la preghiera è sempre a beneficio di ognuno".

L’operato del vescovo Giacomo Morandi riguardante la Santa Messa per pregare per l’esito della ‘vicenda Bibbiano’ ossia il processo ‘Angeli e Demoni’, relativo alla vicenda degli affidi nella zona della Val d’Enza, trova piena approvazione da parte dell’Unione Giuristi Cattolici di Reggio Emilia. In un primo momento, era in programma una celebrazione eucaristica per mercoledì 25 giugno al Sacro Cuore di Baragalla, funzione poi sospesa da parte del Vescovo Morandi che comunque ha tenuto a precisare che Il senso più vero della prevista celebrazione eucaristica era quello di pregare, perché la preghiera non esclude nessuno. Desideriamo pregare per tutti: le famiglie coinvolte, i bambini, coloro che hanno subito torti e abusi, gli imputati, come del resto dovrebbe essere sempre in ogni provvedimento giudiziario".

Tramite una nota, i giuristi esprimono il proprio sostegno al pastore della diocesi di Reggio-Guastalla. "Il processo penale – si legge nella nota –, è un luogo di delicatissimi equilibri giuridici tra diversi diritti costituzionali, tutti fondamentali, nonché di enormi sofferenze umane. Da decenni si discute, e si provano a operare riforme, per trovare il punto di migliore convergenza tra necessaria pubblicità dei processi, funzione generale preventiva del diritto penale, attesa di giustizia da parte delle vittime, presunzione di innocenza e tutela della dignità delle persone coinvolte. Sono in fase di sempre maggiore sviluppo anche le esperienze di ’giustizia riparativa’, volte a favorire una riconciliazione umana fra persona offesa e autore del reato, riconciliazione che deve muovere necessariamente dal riconoscimento della sofferenza delle vittime. Alla luce delle parole dell’arcivescovo monsignor Morandi, volte a rammentarci che la celebrazione della Santa Eucarestia ed i suoi illimitati frutti sono sempre a beneficio dell’intero Popolo di Dio, ci pare opportuno rimarcare che ogni intervento in situazioni così complesse debba rispettare i tempi, i modi e le prudenze anche ’tecniche’ che l’ordinamento appronta, senza pericolose e personalistiche fughe in avanti, facilmente foriere di ulteriori sofferenze per tutti, ma specie per chi riveste nel processo il ruolo di persona offesa. Pare assai opportuno, al contrario, il richiamo della Diocesi ad operare per l’equilibrio e la riconciliazione del tessuto sociale, non di rado profondamente lacerato da simili vicende".

Cesare Corbelli