
Il condominio in cui avvenne l’omicidio. Nel riquadro, il 62enne Iliryan Minaj
Si è aperta ieri l’udienza preliminare sull’uccisione di Iliryan Minaj, muratore albanese di 62 anni, avvenuta il 7 giugno 2024 a Bibbiano. Imputato per omicidio volontario è Riccardo Stefani, 41enne che abitava in paese, ora in custodia cautelare nel carcere di Modena. Titolare del fascicolo è il pm Isabella Chiesi, che ha coordinato gli accertamenti dell’Arma. Davanti al giudice Matteo Gambarati l’imputato, ieri presente e difeso dagli avvocati Stefano Germini ed Helmut Bartolini, è stato ammesso al rito abbreviato; nella prossima udienza dovrebbe fare dichiarazioni spontanee, poi seguirà la discussione delle parti. La figlia e la madre di Minaj si sono costituite parti civili tramite avvocato Nino Giordano Ruffini.
Secondo la ricostruzione investigativa, quel giorno Minaj voleva andare a far visita alla nipote e stava andando dal proprio condominio verso quello di via Fratelli Corradini 6, dove avvenne l’omicidio, passando sotto la finestra del 41enne. Stefani lo avrebbe "provocato" lanciando a Minaj un vaso con una piantina, e lo avrebbe insultato. Il 62enne salì al pianerottolo dell’abitazione di Stefani: quest’ultimo "gli sferrò dall’alto al basso un fendente al volto con un coltello, provocandogli una ferita sulle labbra, e chiuse la porta dell’appartamento". Poi, secondo la Procura, Minaj "reagì" e "provocò col piede uno squarcio alla porta". Attraverso quel foro Minaj "fu colpito al torace dal coltello usato da Stefani". La ferita si rivelò letale. L’imputato rigetta l’accusa di omicidio volontario: "Secondo noi si è trattato di una tragica fatalità: il nostro assistito agì per legittima difesa - dichiara l’avvocato Germini -. Bisogna capire perché la vittima andò al piano dove abitava Stefani e perché colpì la porta sino a causare un buco. A nostro avviso Stefani agitò il coltello non per uccidere, ma per spaventarlo. A parere del nostro consulente medico legale, il colpo mortale fu inferto attraverso il varco ma senza che lui riuscisse a vedere la vittima e a indirizzare il colpo. Stefani agì per difendersi di fronte a una violenta intrusione in casa, dove c’era anche la sua anziana madre che voleva proteggere".
Alessandra Codeluppi