Biden, il traduttore è reggiano. "La mia voce per il presidente Usa"

Maurizio Boni scelto da Sky. Staserà pronuncerà il discorso d’insediamento

Maurizio Boni durante una traduzione simultanea

Maurizio Boni durante una traduzione simultanea

Reggio Emilia, 20 gennaio 2021 - "Io, Joseph Robinette Biden Junior, giuro solennemente di adempiere con fedeltà all’ufficio di presidente degli Stati Uniti, e di preservare, proteggere e difendere la Costituzione al meglio delle mie abilità. Che Dio mi aiuti". Oggi pomeriggio, a partire dalle 17 ora italiana, il 46esimo Presidente degli Stati Uniti d’America esordirà così nel suo discorso d’insediamento. Biden in inglese ovviamente; l’interpretazione italiana invece sarà declinata dal nostro Maurizio Boni. "Un grande onore" esordisce il 52 reggiano dagli studi di Milano; il colosso televisivo Sky Italia ha infatti scelto lui come traduttore simultaneo dell’evento trasmesso in tutto il mondo. Dar voce in contemporanea a un presidente americano nel giorno più importante del suo mandato. Una passeggiata di salute… "(sorride) Il brivido pre diretta non mancherà, ma d’altronde è anche il bello di questo mestiere. Oggi (ieri per chi legge, ndr ) ultimerò le prove simulando la vicepresidente Kamala Harris: mi sento pronto".

Domanda scontata: com’è arrivato a questo incarico? "Confesso che essere scelto da Sky nell’intera platea italiana di traduttori mi riempie di orgoglio. In passato ho ‘dato voce’ anche a Michael Schumacher negli anni d’oro della Ferrari. Di base direi passione enorme e meticolosa preparazione".

Troppo facile. Riavvolgiamo il nastro. "Sono nato in Molise da genitori reggiani, che hanno seguito per anni i trasferimenti di un maglificio con sede principale a Carpi. Poi ho proseguito gli studi nelle Marche, Bocconi a Milano e master in California, fino al rientro a Reggio dove tutt’ora vivo. Interprete, piuttosto che studente di lingua, che garantisce una formazione rivolta maggiormente all’insegnamento. Il percorso di studi è stato fondamentale. Poi devi sempre migliorarti giorno per giorno".

Presenza fissa in televisione ma non solo. "Son partito dall’Emilia, lavorando per le aziende. Vent’anni fa l’inglese non era così familiare, per cui la mia figura era fondamentale nel chiudere le trattative".

È vero che dopo aver dato voce a Biden parlerà di stampaggio plastico a rotazione? "Esattamente poche ore dopo per conto di un’azienda! Infatti devo prepararmi bene: terminologia, conoscenza dell’argomento… dobbiamo essere pronti a 360 gradi. Motivo per cui guardo tantissimi programmi in lingua inglese, oltre a leggere la stampa estera".

Torniamo al 78enne Presidente. Come ha preparato il suo discorso? "Buttandomi su internet, una rivoluzione copernicana per noi interpreti. A volte capitava di conoscere il personaggio il giorno stesso; ora puoi vedere centinaia di video. Intanto è della Pennsylvania, quindi niente accento Texano, come stereotipo il più difficile. Ho impersonato anche Trump: si nota tantissimo la differenza di concetti espressi in base all’elettorato di riferimento. Biden lo definirei… più equilibrato ed elaborato. E aggiungo: la lingua inglese ha avuto un cambiamento radicale negli ultimi 60 anni".

Al passo coi tempi. "Se ascoltate un discorso di Kennedy degli anni ’50 era tutta un’altra cosa, meno immediato. Per quello l’inglese è strautilizzato: ha una sintesi comunicativa irraggiungibile. Non ha le meravigliose sfaccettature dell’italiano, ma per l’approccio televisivo sarà sempre dominante".

La traduzione più difficile? "Interpretare degli astronauti, ma per le difficoltà tecniche: dallo spazio a Roma, via Houston, la voce era 15 secondi in ritardo rispetto al labiale. Una cosa simile mi è capitata all’inaugurazione dell’Alta Velocità su un treno Milano-Roma".

Lei parla anche francese e tedesco. Meglio specializzarsi o ampliare gli orizzonti? "Per esperienza conoscere perfettamente tre lingue è complicato: si rischia di saperle benino, ma mai alla perfezione; il tedesco l’ho abbandonato infatti, almeno per la tv. Consiglio ai giovani di andare sull’inglese, anche se il mercato è inflazionato. E di essere maniacali: con l’avvento di internet tutti pensano di essere più preparati di quanto sono realmente".