Bimbo di 6 anni muore sulla minimoto: il papà condannato a 4 mesi

Il tribunale di Mantova attribuisce a Cristian Scaravelli la colpa dell’incidente avvenuto nel 2016: quella lezione era un regalo per il compleanno del piccolo Marco

Marco, 6 anni, con il papà Cristian Scaravelli

Marco, 6 anni, con il papà Cristian Scaravelli

Reggio Emilia, 19 gennaio 2023 – La morte di un figlio di sei anni è certamente una prova terribile. E capita che a queste disgrazie si aggiunga anche il conto che, con i suoi lunghi tempi, viene presentato dalla giustizia.

E’ quanto accade a Cristian Scaravelli, condannato in tribunale a Mantova, dopo essere stato rinviato a giudizio per omicidio colposo, per la morte del figlio Marco, di appena sei anni, avvenuto nell’estate 2016 a causa di un incidente in minimoto accaduto nel Mantovano, nella vicina Viadana.

La famiglia Scaravelli abita a Dosolo, ma Cristian è molto conosciuto nel Reggiano. Originario di Brugneto di Reggiolo per qualche tempo ha abitato anche nella frazione di San Girolamo di Guastalla. In tribunale Cristian è stato condannato a quattro mesi di reclusione. Una sentenza neppure paragonabile al dolore patito per la morte del figlio.

Gli inquirenti, coordinati dalla Procura mantovana, hanno cercato di ricostruire l’accaduto. Pare che il padre avesse tirato la cordina per riaccendere la moto, evitando di doverla spingerla fino al gazebo, in una giornata torrida, caldissima.

A motore fermo, il bambino avrebbe iniziato ad accelerare. E quando la minimoto si è avviata, è partita di scatto, col bimbo che si è sbilanciato, finendo poi sulla piantana in ferro del cancello e battendo la testa. Immediati i soccorsi, col piccolo Marco trasferito all’ospedale di Bergamo.

Una settimana dopo, purtroppo, era avvenuto il decesso. Ma il suo cuore non si era fermato per sempre: i familiari avevano dato il consenso all’espianto degli organi (cuore, reni, fegato e polmoni), per dare speranza di una vita migliore ad altri bambini.

Quel giorno il giro in minimoto era un regalo: faceva parte di un corso di cinque lezioni per il sesto compleanno. L’incidente si era verificato al termine della seconda lezione, provocato dal movimento dell’acceleratore avvenuto a motore spento, ma proprio nel momento in cui il padre stava effettuando l’avviamento.

La difesa, affidata all’avvocato Paolo Bergamaschi, ha chiesto l’assoluzione di Cristian, ritenendo che non fosse responsabile dell’accaduto e ipotizzando invece responsabilità altrui.