Reggio Emilia, bimbo di 1 anno non respira: salvato con la manovra di Mofenson

Il piccolo è stato rianimato da un carabiniere fuori servizio che è accorso in aiuto alla mamma disperata

Reggio Emilia, 13 gennaio 2023 – Aveva appena finito di fare la spesa, come ogni cittadino. Ma un carabiniere, anche quando non indossa la divisa, non è mai davvero fuori servizio. Così, quando ha visto la mamma disperata che reggeva tra le braccia il proprio figlio, di poco più di un anno, che non respirava più, è subito intervenuto. E ha salvato la vita al piccolo.

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E' successo lo scorso ottobre a Montecchio, in provincia di Reggio Emilia: il carabiniere eroe di questa storia si chiama Daniele Andrenelli, ha 31 anni ed è originario di Roma anche se è di istanza e alla stazione di Quattro Castella.

Andrenelli è riuscito a a rianimarlo con la manovra antisoffocamento di "Mofenson" e poi Andrenelli ha chiamato i soccorsi che hanno portato il piccolo in ospedale per tutti i controlli del caso. La rivista "Il carabiniere" ha dedicato "la storia del mese" di gennaio a quell'intervento.

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Che cos’è la manovra di Mofenson 

Vale per il lattante da 0 a 1 anno. Il neonato viene messo a pancia in giù sulle gambe dell’adulto e con il palmo della mano libera si eseguono cinque colpi sulla schiena tra le scapole (attenzione a non colpire il capo). Poi si gira il piccolo e si appoggiano due dita della mano al centro del torace sulla linea che congiunge i capezzoli e si eseguono 5 compressioni profonde circa 4 centimetri.

Quindi si ripete la sequenza dei 5 colpi sulla schiena e cinque compressioni toraciche finché il corpo estraneo non esce o il lattante riprende a respirare o a piangere o finché non perde coscienza