SETTIMO BAISI
Cronaca

"Bisogna rilanciare l’economia montana"

Landi (Camera di commercio) annuncia uno studio con la Cattolica: "Si può fare ricerca e innovazione. Ma servono le infrastrutture"

L’imprenditore Stefano Landi presiede. la Camera. di commercio dell’Emilia (Piacenza, Parma, Reggio)

L’imprenditore Stefano Landi presiede. la Camera. di commercio dell’Emilia (Piacenza, Parma, Reggio)

Sale in montagna la Camera di Commercio dell’Emilia con il suo presidente Stefano Landi che annuncia un nuovo progetto per lo sviluppo dell’Appennino reggiano. Landi intende "individuare azioni concrete per il rilancio della montagna". Il progetto è rivolto all’economia montana, allo stato delle imprese e del lavoro, alle criticità e ai bisogni del tessuto imprenditoriale.

Un’iniziativa di ricerca e animazione territoriale che si estenderà poi ad altri temi tra i quali la condizione dei giovani e il sistema dei servizi. "Puntiamo a individuare – spiega il presidente dell’Ente camerale, Stefano Landi – possibili e concrete azioni in grado di ridare slancio a territori in cui permangono tendenze demografiche negative, fragilità dell’economia e del lavoro che ovviamente si ripercuotono anche sulla sostenibilità dei servizi. Gli indicatori di reddito e la dotazione di servizi in queste aree, specialmente nel crinale – spiega Landi – continuano a mostrare deficit strutturali preoccupanti, ed è proprio per questo che ci stiamo impegnando su questo progetto di ricerca e animazione territoriale, in linea con le Strategie Territoriali per le aree montane e interne (STAMI) attivate e sostenute dalla Regione Emilia-Romagna".

"La consapevolezza che ci muove è che tanto i problemi quanto le risorse della nostra montagna sono fragilità e patrimonio di tutto il territorio e concorrono, complessivamente, a determinarne fragilità e opportunità. Al di là di tutte le implicazioni che primariamente riguardano le persone e le condizioni di vita in montagna, gli impatti di spostamenti e concentrazione di lavoro, residenze e servizi non sono compatibili con quello sviluppo sostenibile che è fatto, primariamente, di estensione e di accessibilità delle opportunità, di equilibri tra le aree del territorio, uso delle risorse che comporti la rigenerazione e non sottrazioni o abbandoni".

Secondo il presidente Landi vi sono diverse attività imprenditoriali che possono sicuramente stabilirsi in montagna, senza determinare impatti negativi su un ambiente da salvaguardare: attività di studio, ricerca e innovazione che possono avere effetti positivi sull’economia montana e su quella di tutto il territorio, che però necessitano di una serie di infrastrutture, soprattutto immateriali, che oggi in montagna mancano o sono assolutamente carenti. Il riferimento è, in primis, al digitale.

"Col progetto appena avviato, che sarà sviluppato in collaborazione con il Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica, – conclude Landi – vogliamo individuare concretamente e sostenere proprio queste linee di sviluppo possibile, raccogliendo i nuovi bisogni di imprese in cui le modalità di lavoro sono profondamente cambiate (vedi smart working), insieme alle valutazioni e alle proposte di tutti i soggetti dello sviluppo locale".

Settimo Baisi