C’è anche un ragazzo che vive nel Reggiano, ma originario di Avigliano (Potenza), tra le 42 persone arrestate in seguito all’indagine svolta dalla Dda di Potenza e dalla Sezione Antidroga della questura di Potenza. Altrettanti sono i provvedimenti cautelari, emessi dal gip del capoluogo lucano: farebbero tutti parte di due macro-associazioni dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Una condotta che, secondo gli inquirenti, è aggravata dal fatto di aver commessi questi reati in luoghi frequentati principalmente da ragazzi minorenni. Nel dettaglio, sono state applicate 20 misure cautelari di custodia in carcere, in 13 sono finiti invece agli arresti domiciliari e ad altri 9 è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Le due organizzazioni, come sopra indicato, erano sì distinte nelle loro ’aree di competenza’, ma facevano entrambe base a Potenza: una mandava avanti continua approvigionamenti di hashish e marijuana da Cerignola (Foggia) ed Eboli (Salerno), l’altra contava su un fornitore fisso, domiciliato a Roma. Oltre a tutte le province citate, si aggiunge anche la nostra in quelle coinvolte dall’indagine, dove appunto vive stabilmente un membro delle organizzazioni.
Tra le intercettazioni e i pedinamenti, le indagini hanno ricostruito tutti i viaggi da e per i fornitori di droga, ma l’approvigionamento avveniva, da parte di entrambi i gruppi, anche tramite acquisti su internet e pagamenti in bitcoin (quindi privi di tracciabilità). O ancora, lungo le tratte in treno, i corrieri consegnavano gli stupefacenti ad altri ’colleghi’, che li aspettavano allo scalo ferroviario.
Ai 42 arresti se ne aggiungono altri 17, effettuati in flagranza di reato durante le indagini; il volume di stupefacenti complessivamente trattato dalle due associazioni, secondo gli inquirenti, è pari a circa 44 chilogrammi di hashish e marijuana, oltre a circa 250 grammi di cocaina.