Bollette alle stelle, la Cisl: "Il 12% a rischio povertà"

Tra Reggio e Modena già attivate 196mila ore di cassa integrazione

Il 12% delle famiglie reggiane rischiano di raggiungere la soglia della povertà e del disagio sociale. La drammatica stima arriva dalla Cisl dell’Emilia Centrale, che ha fatto il calcolo di quante siano già oggi le ore di cassa integrazione ordinaria attivate nel mese di agosto (e non potrà che peggiorare): 196.153 tra Reggio e Modena.

Nel settore della ceramica, che impiega 10mila addetti tra Modena e Reggio, la Femca Cisl Femca osserva sofferenze in quasi tutto il comparto l’indotto. Anche il tessile e il biomedicale sono in forte difficoltà per i costi delle materie prime oltre che quelli energetici. Le conseguenze sono "che in ceramica si produca anche in perdita, pur di mantenere i clienti. I listini segnano aumenti, che evidenziano come questi siano dovuti al rincaro energetico. – spiega Rosamaria Papaleo, segretaria della Cisl – Le conseguenze sono centinaia di aperture di posizioni di cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo), che porta al versamento da parte dell’Inps di una somma di denaro in favore di quei lavoratori la cui retribuzione è diminuita per effetto di una riduzione dell’attività lavorativa dovuta a una temporanea difficoltà di mercato dell’azienda. A cascata questo accade anche per fornitori quali colorifici e lavorazioni ceramiche. Una conferma di questo lo si ha nel settore trasporti, come confermato dalla Fit Cisl, dove le uniche richieste di cassa riguardano proprio la logistica all’interno del comparto ceramico al momento concentrato in quelle di piccole dimensioni. Altrettanto, la Fistel Cisl rileva situazioni critiche nei servizi sui comparti serigrafia e produttori di esposizione per le ceramiche. "Moltissime le richieste di ammortizzatori sociali sia per il comparto industria che artigiani: ci sono aziende che hanno chiesto la Cigo non sono in grado di anticiparla". Nell’agroalimentare ammonta sino al 300% l’aumento dei costi energetici, come nel caso della filiera del Parmigiano Reggiano e nei salumifici. Per la Fai Cisl "è colpito questo settore che fino ad oggi aveva retto meglio le crisi della pandemia. La domanda resta stabile, ma i costi sono maggiori anche per le materie prime. Diverse centinaia le aziende medio piccole che lavorano in perdita".