Bollette, ecco quanto pesa il salasso estivo

Per tante attività costi triplicati. I piccoli accorgimenti per risparmiare non bastano, molti esercenti pensano a una chiusura temporanea

di Rosaria Napodano

Un’estate calda, ma soprattutto cara. Tutti gli esercenti sono stati costretti a fare i conti, nel vero senso della parola, con numeri da capogiro per le utenze di gas e luce dell’ultimo mese. Per alcuni dai duemila euro di luglio 2021 si è passati ai settemila di quest’anno, per altri da mille a quattromila o addirittura da tremila a undicimila, potendo andare avanti così per ore, con una lista infinita di esempi. Si tratta di cifre che, in pochi mesi, sono lievitate senza alcun freno sotto gli occhi increduli di ristoratori e negozianti e che minacciano di aumentare ulteriormente nei prossimi mesi.

A completare il quadro però manca ancora la bolletta di agosto che, secondo le previsioni dei consulenti di chi ha un’attività, non promette nulla di buono, o meglio, nulla di nuovo. Anche in questo caso, nella migliore delle ipotesi, si tratterà di più del doppio dello scorso anno, come è già successo per il mese sia di giugno che di luglio. Purtroppo nell’incertezza del momento sembrano non essere bastati nemmeno i piccoli accorgimenti, come spiega Riccardo Paterlini, titolare di Macramè: "Abbiamo un locale molto grande, per questo abbiamo cercato di ottimizzare qualsiasi cosa dall’illuminazione all’utilizzo dell’aria condizionata, cercando di ridurre al minimo gli sprechi. Ma non è bastato, la bolletta di giugno è stata di 9mila euro a fronte dei 3mila dell’anno scorso".

Nemmeno il costo delle materie prime regala molte soddisfazioni: "La farina è quasi il doppio e anche il vetro che conserva le nostre bevande costa molto di più" segnala Alessandro Ronzoni , titolare I Gottino. Dello stesso avviso anche Simone Gazzotti, gestore del ristorante Dalla Saraghina: "Persino il prezzo dell’olio di semi è salito alle stelle". Oltre alla preoccupazione diffusa che questa situazione, ormai insostenibile, possa obbligare molte attività a chiudere entro la fine dell’anno, resta un’unica convinzione da parte di tutta la categoria: non voler gravare sulla clientela. Infatti, a parte qualche piccolo ritocco ai prezzi, cercando di far quadrare i conti per non andare totalmente in perdita, la volontà condivisa resta quella di non voler scoraggiare i clienti a causa di prezzi eccessivi: "Ci rendiamo conto di non essere gli unici a subire queste spese. Per questo mi rifiuto di far pagare lo scotto ai clienti che conosco da anni", commenta Alessandro Davoli, titolare del forno Davoli.