Foto Artioli, storico negozio in via Emilia San Pietro 9, chiude dopo 90 anni. Sarà aperto fino al 31 dicembre, per le feste, regali e auguri di Natale. Abbiamo chiesto a Massimo Moratti, ’Mamo’, titolare con la moglie Carlina e Stefano Rossi (dal 1986 sono i fotografi del Carlino) di scrivere un saluto per i nostri lettori.    di Massimo Moratti  C’è molta familiarità con la gente che viene in negozio, si è creato un vero affetto, ci siamo legati molto a loro. Sui social stanno arrivando un sacco di attestati di affetto, la gente è dispiaciuta. Siamo uno dei negozi più vecchi della città, è un altro tassello che se ne va. Perché chiudiamo? Ormai i prezzi di gestione sono diventati troppo alti. Ci sarebbe stato bisogno di un nuovo investimento, ma l’età non ce lo consente. Siamo vittime del rincaro delle bollette anche noi, i nostri macchinari sono molto energivori. Abbiamo contattato molti candidati e su questo c’è molta amarezza: si sono tutti spaventati dal numero delle ore e dal fatto di lavorare sabato e domenica, nonostante la spesa proposta da noi fosse molto bassa, ci tenevamo, volevamo che il negozio sopravvivesse.  Fotoartioli è nato nel 1932, Virgilio Artioli acquistò la sede da un altro fotografo, trasferendo la sua attività da Novellara a Reggio. Artioli è stato una pietra miliare della fotografia reggiana, tutta la gente che incontro è passsata da li, i nonni, i genitori, era un ritrattista molto quotato.  Quando è morto dell’86 siamo subentrati io, Stefano Rossi, Carlina Canovi (moglie di Mamo, ndr) e un dipendente storico, Guglielmo Morini, uscito nel ’98. Venivamo da un’esperienza personale dall’81 all’86 - io, Stefano e la Carlina -, come fotoreporter, prima alla Gazzetta, poi nell’86 abbiamo preso Fotoartioli e siamo passati al Carlino. Si dice che in una società bisogna essere dispari e che in tre si è troppi, ma non abbiamo mai avuto uno screzio in 40 anni. Abbiamo rimodernato lo studio, messo tecnologie che sono sempre state all’avanguardia, siamo stati i primi a mettere tutti gli impianti in digitale. Ma insieme alla modernità abbiamo voluto tenere gli ambienti come erano ai primi del Novecento, gli arredi, la sala di posa al primo piano... Se posso citare Confucio: ’Se scegli un lavoro che ti piace non lavorerai mai un giorno in vita tua’. Posso dire di non aver mai lavorato perchè ho fatto un lavoro che mi è sempre piaciuto. Sono partito come fotoreporter, poi ho fatto anche altre cose, ma quello che facevo continuerò a farlo, anche dopo la chiusura.

Cronaca

Foto Artioli, storico negozio in via Emilia San Pietro 9, chiude dopo 90 anni. Sarà aperto fino al 31 dicembre, per le feste, regali e auguri di Natale. Abbiamo chiesto a Massimo Moratti, ’Mamo’, titolare con la moglie Carlina e Stefano Rossi (dal 1986 sono i fotografi del Carlino) di scrivere un saluto per i nostri lettori. 
 
di Massimo Moratti 
C’è molta familiarità con la gente che viene in negozio, si è creato un vero affetto, ci siamo legati molto a loro. Sui social stanno arrivando un sacco di attestati di affetto, la gente è dispiaciuta. Siamo uno dei negozi più vecchi della città, è un altro tassello che se ne va.
Perché chiudiamo? Ormai i prezzi di gestione sono diventati troppo alti. Ci sarebbe stato bisogno di un nuovo investimento, ma l’età non ce lo consente. Siamo vittime del rincaro delle bollette anche noi, i nostri macchinari sono molto energivori.
Abbiamo contattato molti candidati e su questo c’è molta amarezza: si sono tutti spaventati dal numero delle ore e dal fatto di lavorare sabato e domenica, nonostante la spesa proposta da noi fosse molto bassa, ci tenevamo, volevamo che il negozio sopravvivesse. 
Fotoartioli è nato nel 1932, Virgilio Artioli acquistò la sede da un altro fotografo, trasferendo la sua attività da Novellara a Reggio. Artioli è stato una pietra miliare della fotografia reggiana, tutta la gente che incontro è passsata da li, i nonni, i genitori, era un ritrattista molto quotato. 
Quando è morto dell’86 siamo subentrati io, Stefano Rossi, Carlina Canovi (moglie di Mamo, ndr) e un dipendente storico, Guglielmo Morini, uscito nel ’98. Venivamo da un’esperienza personale dall’81 all’86 - io, Stefano e la Carlina -, come fotoreporter, prima alla Gazzetta, poi nell’86 abbiamo preso Fotoartioli e siamo passati al Carlino. Si dice che in una società bisogna essere dispari e che in tre si è troppi, ma non abbiamo mai avuto uno screzio in 40 anni.
Abbiamo rimodernato lo studio, messo tecnologie che sono sempre state all’avanguardia, siamo stati i primi a mettere tutti gli impianti in digitale. Ma insieme alla modernità abbiamo voluto tenere gli ambienti come erano ai primi del Novecento, gli arredi, la sala di posa al primo piano...
Se posso citare Confucio: ’Se scegli un lavoro che ti piace non lavorerai mai un giorno in vita tua’. Posso dire di non aver mai lavorato perchè ho fatto un lavoro che mi è sempre piaciuto. Sono partito come fotoreporter, poi ho fatto anche altre cose, ma quello che facevo continuerò a farlo, anche dopo la chiusura.

"Bollette troppo care", chiude Foto Artioli    

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