"Botte a Cavazzoli, condannateli"

La richiesta del pm per i sei imputati per il pestaggio con spranghe e bastoni contro un 46enne

Condanna per tutti. È la richiesta avanzata dal pm Maria Rita Pantani per i sei uomini accusati del violento pestaggio che avvenne il 19 gennaio 2015 nel parcheggio del circolo ‘Rondò’ di via Rinaldi a Cavazzoli. Quel giorno l’ucraino 46enne Ivan Sobol venne colpito con spranghe, bastoni e mazze da baseball e finì all’ospedale con una prognosi di 43 giorni. L’aggredito si è costituito parte civile nel processo davanti al giudice Michela Caputo. Tra gli, imputati figurano Roberto Turrà e Alfredo Amato: entrambi compaiono anche in ‘Aemilia’, dove sono stati condannati in via definitiva rispettivamente a 9 anni e mezzo (Turrà) e 17 anni (Amato). Poi Emilio Alfredo, Aurelio Amato e Giuliano Floro Vito. Per tutti loro il pm ha chiesto cinque anni di pena, in considerazione della recidiva specifica e reiterata. Solo per il sesto imputato, Roberto Martino, difeso dall’avvocato Giuseppe Caldarola, il pm ha chiesto 3 anni e mezzo perché incensurato. Le difese – oltre a Caldarola ci sono gli avvocati Franco Beretti, Giuseppe Migale Ranieri e Raffaella Pellini – hanno chiesto tutte quante l’assoluzione (in qualche caso, in subordine il minimo della pena) e il riconoscimento delle attenuanti generiche. L’avvocato di parte civile ha domandato 100mila euro di risarcimento, con una provvisionale di 15mila. Secondo la ricostruzione accusatoria, l’aggressione era stata preceduta da una banale lite il 15 gennaio dentro il locale. Pochi giorni dopo scoppiò un’altra discussione, perché Sobol, mentre riportava i bicchieri al bancone, era passato in mezzo a due avventori, provocando la loro reazione per "mancanza di rispetto". Dopo quell’episodio la polizia – che da tempo teneva sotto controllo il bar – aveva denunciato i sei clienti del ‘Rondò’. Nel maggio dello stesso anno il questore dispose la chiusura del locale per cinque giorni.

Alessandra Codeluppi