Boy Scout Reggio Emilia, il video virale sull'immigrazione

Creato dai i ragazzi del Clan Uqbar (RE3) e postato su Facebook, si intitola 'Come sarebbe la vita senza il 9%'

Il video realizzato dai ragazzi reggiani

Il video realizzato dai ragazzi reggiani

Reggio Emilia, 15 gennaio 2019 - “Ci sono persone come te che contribuiscono alla ricchezza e allo sviluppo del nostro Paese. Ma tu dai loro l'opportunità di farlo?”. Se lo chiedono i ragazzi reggiani del Clan Uqbar (RE3), i quali, con quel 'tu' generico, si rivolgono agli italiani che pagano le tasse e lo fanno attraverso un post – appello sulla pagina Facebook 'Valore r - aggiunto', creata per portare l'attenzione sulla questione immigrati.

Come analisti in erba, i giovani del gruppo scout, informati e documentati, dopo che il decreto Sicurezza è legge da un mese e mezzo, lanciano un video che sta facendo il giro dei social, dal titolo 'Come sarebbe la vita senza il 9%'. “C'è molto da dire sull'immigrazione, ma soprattutto c'è molto su cui informarsi. Quello che vogliamo fare noi scout del Clan Uqbar è proprio invitarvi ad informarvi - dicono loro e proseguono – I 2,4 milioni di lavoratori stranieri (oltre il 10% del totale) contribuiscono a produrre poco meno del 9% del Pil nazionale e si rivelano particolarmente numerosi in alcuni settori quali l'agricoltura, la ristorazione, i servizi di assistenza o l'edilizia”.

“In un'Italia che invecchia non possiamo permetterci di rinunciare alla forza lavoro immigrata, fondamentale in molti settori economici tra cui proprio i lavori di cura degli anziani – continuano i giovani studenti del Clan, che sono una ventina di età compresa fra i 17 e i 20 anni - Certamente la gestione dell'immigrazione sperimentata negli ultimi 30 anni ha avuto grosse carenze, molte delle quali mostrano oggi i loro effetti, peraltro accentuati dall'effetto della crisi economica. La soluzione però, non può essere quella di tornare ad un'Italia senza immigrati, impossibile da attuare oltre che non conveniente. Piuttosto sarebbe utile lavorare per migliorare i servizi volti all'integrazione sociale ed economica degli immigrati”. Infine ribadiscono: “Questo non si può fare leggendo un singolo post su Facebook, ma va fatto in prima persona, tramite fonti attendibili e dati reali. Fatevi una vostra idea, non seguite la massa, ma soprattutto informatevi! L'istruzione è un'arma potente”.